Dalla voce dei reduci di Primaluna un solo desiderio: pace



Una palestra gremita per ascoltare i racconti e le testimonianza di quattro reduci della seconda guerra mondiale. Armando Maroni, Natale Baruffaldi, Rino Gianola e Paolo Maroni hanno portato ricordi e aneddoti degli anni trascorsi nei campi di concentramento tedeschi, facendo emozionare, riflettere e a volte sorride il numeroso pubblico presente.

“Bisognerebbe cancellare dai dizionari la parola guerra” ha detto Paolo Maroni, “le armi sono soldi sciupati, le guerre portano solo morte e distruzione”. Tra i presenti, tanti ragazzi e ragazze arrivati ad ascoltare la storia nella forma più pura e diretta: le testimonianze.

Storie di guerra, sopravvivenza e dolore, nostalgia per la patria e per la famiglia, per le montagne della Valsassina e il cielo di queste terre, “guardavo la luna e pensavo, ricordavo la mia terra, la mia Valle, la mia gente, l’unica speranza che avevo era quella di sperare che anche dall’altra parte del mondo i miei famigliari stessero guardando anche loro la luna come facevo io”.

Iniziativa lodevole questa dell’amministrazione Comunale di Primaluna insieme all’Associazione Amici della Torre, perché porta nelle case dei primalunesi e nelle scuole un pezzo di storia vissuta e condivisa alle generazioni future.

La promessa rimane aperta: anche negli anni a venire verrà celebrata questa importante ricorrenza, per non dimenticare, perché chi dimentica il suo passato è condannato a ripeterlo.

VIDEO: LE PAROLE DEI REDUCI

 

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