L’altra volta [vedi servizio esclusivo di valsassinanews] l’autore del gesto, "pizzicato" dal sindaco di Introbio, aveva risistemato il cippo a sue spese. Ma in questo caso il nuovo furto appare più complicato. Resta il fatto che un pietrone come quello fotografato nel suo "viaggio" del 2009 davanti al Rifugio Santa Rita (nell’immagine sotto) non è certo trasportabile a mano; undici mesi fa venne utilizzato un elicottero e molto probabilmente è andata così anche stavolta. Il sindaco di Introbio Rupani ha sporto denuncia per furto presso la stazione locale dei Carabinieri e una delle piste potrebbe portare proprio a una società che si occupa di voli commerciali o simili.
Un altro primo cittadino, quello di Primaluna Artusi, è sconvolto da quanto accaduto e dichiara a Valsassinanews: "E’ gravissimo, davvero scandaloso che qualcuno possa essersi appropriato di un reperto storico di quell’importanza per la Valsassina e la Lombardia tutta. Mi auguro che le indagini possano consentire di recuperare rapidamente la refurtiva e che l’autore o gli autori vengano puniti adeguatamente per questo reato".
Intanto comunque l’importante cimelio storico si è come volatilizzato.
Sotto: la "tappa" provvisoria del cippo davanti al Rifugio Santa Rita (ottobre 2009)
Il cippo stava da quasi due secoli e mezzo a segnare il confine tra Milano e Venezia (oggi Lecco e Bergamo). Realizzato con materiale locale, porta la sua data di collocazione: 1770, ricolorata poco tempo fa in giallo.