Una parrocchiale di san Lorenzo colma di fedeli, come raramente se ne vedono a Ballabio, ha accolto don Alfredo Comi come sacerdote residente nella comunità cattolica “in Cammino”. Per la prima volta è stata celebrata una sola messa alle 10:30 a cui erano stati invitati anche i credenti della parrocchia della Beata Vergine Assunta. Il gregge si è presentato unito davanti al nuovo religioso, inserendo nella cerimonia la celebrazione di vari anniversari di matrimonio per un buon numero di coppie presenti. A concelebrare la funzione religiosa oltre a don Alfredo che l’ha presieduta, anche don Achille e don Guido. Ora sono tre i sacerdoti (non più giovani) a cui il cardinale Tettamanzi ha affidato la guida della comunità ballabiese.
Durante l’omelia, don Comi ha ricordato i 41 anni trascorsi felicemente come parroco di Barzio, annunciando che qui a Ballabio non farà certo la vita del pensionato, ma aiuterà gli altri due sacerdoti nella loro opera pastorale. I fedeli, difatti, hanno già potuto notare il presbitero riordinare il giardino della casa parrocchiale e verniciare l’inferiata a testimonianza dell’ottimo stato di salute nonostante l’età avanzata. Don Alfredo ha poi rivelato i motivi per cui ha accettato di trasferirsi in paese: l’amore per Gesù, l’obbedienza alla Chiesa e l’amore per i fratelli ballabiesi.
Allo scambio del segno di pace, il sacerdote è sceso tra i banchi a stringere le mani dei fedeli e delle autorità civili tra le quali spiccavano ben tre sindaci, quello di Ballabio Luigi Pontiggia, quello di Barzio Andrea Ferrari e quello di Cremeno Fabrizio Valsecchi.
Simbolico il rinnovo del dono degli anelli tra un marito e una moglie a testimoniare l’indissolubilità del matrimonio in un’epoca in cui le unioni cristiane sono in via d’estinzione non solo tra le giovani coppie.
Al termine della messa nel salone dell’oratorio san Giovanni Bosco ancora scambi di auguri e un breve rinfresco.
Foto e video della giornata (Andrea Colombo)