Momenti di grande concitazione, secondo quanto riferito da testimoni del fatto, quando in piena notte ci si è resi conto che, mentre la Polo veniva divorata dalle fiamme, a poca distanza c’era un camioncino che conteneva gas in bombole. Una signora che aveva le chiavi dell’automezzo ha provveduto a spostarlo, piuttosto preoccupata. Ma cosa sarebbe successo il fuoco si fosse propagato dalla Volkswagen di Giacinto Arrigoni a questo secondo veicolo, nel bel mezzo di una piazza abitata da diverse famiglie?
Forse è stata una "ragazzata", certo l’atto è stato gravissimo, soprattutto per le possibili serie conseguenze. Rimangono, a terra e sulla facciata delle case intorno alla piazzetta Grigioni, i segni evidenti e anneriti di quanto accaduto. Fortunatamente, grazie ad un carattere particolarmente sereno, il fatto non ha invece lasciato grandi tracce nell’animo di "Cinto" Arrigoni, vittima del tutto ignara dell’assurdo attentato.
Arrigoni risponde al telefono alle nostre domande, con tono tranquillo e senza dimostrare rabbia. "Mi son fatto l’idea che abbiano sbagliato macchina" ci racconta "perché davvero se volevano prendersela proprio con me, non c’era alcun motivo. Io non ho nemici, mi creda, e mai ho ricevuto minacce in vita mia, nemmeno recentemente… Chissà, forse una bravata del sabato sera. Oppure appunto un errore, combinare qualcosa contro altri e hanno dato fuoco alla macchina sbagliata…".
Intanto le indagini sono condotte dai Carabinieri. Arrigoni ha sporto denuncia subito a Lecco e successivamente alla stazione dell’Arma ad Introbio. Come riferito ieri, la bottiglia contenente un liquido infiammabile ritrovata sotto all’auto distrutta sarà inviata al reparto del R.I.S. per i rilievi del caso (sulla sostanza che ha appiccato l’incendio e sulla bottiglia stessa, alla ricerca della presenza di eventuali impronte digitali).
>>> IL SERVIZIO DI DOMENICA MATTINA SUL GRAVE FATTO DI CRONACA