"Smontato" dall’Asl di Sondrio il cosiddetto caso della bresaola adulterata, ci è giunta in redazione una missiva che denota un particolare senso dell’umorismo nel trattare l’intera vicenda (con risvolti anche qui presuntamente valsassinesi). Il nostro lettore – lui sì valligiano doc, anzi dop – avanza una serie di ipotesi suggestive quanto paradossali.
Ecco la sua lettera:
Alle numerose leggende metropol-bucoliche che affollano le contrade della nostra beneamata valle, se ne è aggiunta di recente una curiosa che, tra le caratteristiche iniziali, aveva quella di essere una notizia "toppata" dalla redazione di Valsassinanews (perbacco!).
Sto parlando della bresaola a luci rosse, ricavata, secondo le prime ipotesi poi accantonate, dalla carne di uno di quei mostri marini che affollano le fosse oceaniche, notoriamente prive di illuminazione artificiale e quindi necessitanti di fosforescenze naturali.
Se ne è accorta una "signora di Cortenova" (non capisco perchè la tele locale non ne faccia mai il nome quando su un tiggì nazionale l’hanno chiamata Marta Scaccabarozzi) la quale, volendola probabilmente gustare romanticamente a lume di candela, ha avuto la sorpresa di trovarsi di fronte ad un fenomeno dai contorni paranormali.
"Una nuova fonte energetica?", "Un segnale che il 2012 è sempre più vicino?", "Una eredità delle carni brasiliane con cui il tipicissimo prodotto valtellinese viene preparato?", o, piuttosto, un attentato del vicino Canton Grigioni?
Paragonata subito dai media alla teutonica mozzarella blu, sembra che la bresaola abbia chiamato al telefono sua cugina slinzega ed abbiano insieme predisposto una linea di difesa. Si sono recate all’ASL di Sondrio e hanno chiesto di essere sottoposte ad un controllo antidoping.
Risultato? Possono correre entrambe il Giro di Lombardia. E noi, ovviamente, mangiarle senza timori.
E Valsassinanews? Beh, in fondo ha "toppato" una non notizia. Pozzetto le avrebbe dato 7+.
[lettera firmata]
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