SI CHIAMA OPPIO MA L’HANNO ARRESTATO PER SPACCIO DI HASHISH E ”MARIA”



I militari della stazione di Bellano, coordinati dal Luogotenente Doriano Furceri, ormai da parecchi mesi osservavano e seguivano discretamente i movimenti di alcuni soggetti di Bellano che per il tenore di vita, il comportamento e le frequentazioni, avevano destato sospetti. E giorno dopo giorno, in effetti i sospetti hanno iniziato e prendere corpo, fino a quando nella mattinata di ieri, mentre alcuni militari si sono appostati nella località di Noceno, dove era stata individuata la presunta base logistica di Stefano Oppio, sospettato di gestire una rilevante attività di spaccio di grosse partite di droga, degli altri hanno seguito discretamente i suoi spostamenti.

E nel corso del servizio, verso le 12, Oppio si è recato nella località di montagna a bordo della sua autovettura e, una volta giunto nella baita tenuta sotto osservazione (che gli era stata affidata in comodato d’uso gratuito da una persona estranea ai fatti), mentre stava per aprire la porta di ingresso i militari facevano scattare il blitz, bloccandolo per impedirgli di sfuggire dalle sue responsabilità. Scattata la perquisizione, i militari dopo un po’ hanno rinvenuto numerose confezioni di marijuana nascoste all’interno di un cuscino della camera da letto, poi quantificata in oltre un chilo e 200 grammi, e successivamente una confezione di cellophane ancora sigillata da tre diverse chiusure con il logo di una ditta di salumi, che invece di contenere del salame, come indicato nell’etichetta, conteneva un “pane” di hashish di un chilogrammo.

Ultimata la perquisizione nella baita, i militari hanno eseguito un’analoga operazione nel luogo di residenza di Oppio, rinvenendo ancora un modesto quantitativo di marijuana, di oltre 20 grammi – sequestrato come il resto della droga rinvenuta. Al termine di tutti gli accertamenti, il 46enne è stato dichiarato in stato d’arresto con l’ovvia accusa di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato accompagnato nel carcere di Pescarenico a disposizione delle magistratura lecchese.

Gli accertamenti dei militari proseguiranno ulteriormente, per individuare i fornitori della droga che già dai primi accertamenti sembrerebbe provenire dall’Olanda, e quindi ritenuta anche di “buona qualità” dalla clientela. Conferme che arriveranno a conclusione dalle analisi “quantitative e qualitative” che verranno svolte sulla droga sequestrata presso il laboratorio di analisi dei Carabinieri di Milano.

 

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