A BINDO SI RINNOVA LA DEVOZIONEPER IL SANTO PROTETTORE DELLE GOLE



Un’antica tradizione che ancora oggi raduna tanti fedeli nella piccola frazione di Cortenova: il Santo protettore della gola ogni anno viene ricordato durante i giorni dedicati a lui a Bindo. Uno degli eventi più particolari, conosciuti e ancora ricordati di San Biagio negli anni racconta di una mamma che si rivolse al vescovo prigioniero per liberare il figlio dal soffocamento causato da una spina di pesce conficcata in gola. Il fanciullo a seguito dell’intervento miracoloso del Santo ebbe salva la vita.

Era medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lanar e decapitato. San Biagio muore martire tre anni dopo la concessione della libertà di culto nell’Impero Romano. Una motivazione plausibile sul suo martirio può essere trovata nel dissidio tra Costantino I e Licinio, i due imperatori-cognati, che portò a persecuzioni locali con distruzione di chiese, condanne ai lavori forzati per i cristiani e la morte per i vescovi.

Il corpo di san Biagio fu sepolto nella cattedrale di Sebaste. Nel 732 una parte dei suoi resti mortali, deposti in un’urna di marmo furono imbarcati per esser portati a Roma. Una tempesta fermò il viaggio a Maratea, dove i fedeli accolsero l’urna contenente le reliquie – il "sacro torace" e altre parti del corpo –, e la conservarono nella Basilica di Maratea, sul monte San Biagio. La cappella con le reliquie fu poi posta sotto la tutela della Regia Curia da Filippo IV d’Asburgo, con lettera reale datata 23 dicembre 1629: da allora è nota popolarmente col nome di Regia Cappella.
 

NELLA FOTO LA STATUA PORTATA IN PROCESSIONE PER IL PAESE

 

 

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