29 GIUGNO: AUGURI A PRIMALUNA, ”REGINA” DELLA VALLE



La chiesa prepositurale dedicata ai santi apostoli Pietro e Paolo, patroni di Primalua e difensori della Valle ha tre navate e molti anni fa aveva cinque altari. Questi altari (fonte "Uomini e paesi della verde Valsassina di Carlo Alberto Crippa) erano tutti consacrati ed una lapide posta sotto la mensa dell’altare di S. Giovanni Battista ricordava che detta consacrazione avvenne il 4 maggio 1523. La chiesa maggiore di Primaluna ha origini antichissimi (si parla addirittura del V secolo), i documenti presenti nell’archivio storico confermano che non solo esisteva nel 1231 ma godeva già allora di diverse prerogative e deleghe, come quella di collegiata, plebana e prepositurale. 

Nel 1896, il prevosto Luigi Combi di Cremeno ordinò il rifacimento di parte della chiesa, il campanile che potrebbe essere stato fondato sulle rovine dell’antico forte di Primaluna, aveva un tempo tre campanelle di "rara bontà" come riferisce Paride Cattaneo della Torre, campanelle che nel 1823 vennero sostituite da un concerto di cinque campane fuse a Bergamo dalla ditta Ronzini. 
 
Quando nel 1823 furono sostitute le tre vecchie campane, il "popolino" inventò una leggenda per segnalare chi fossero stati quelli che avrebbero dato il loro contributo per le nuove campane:
 
Ol campanòn l’è dj Maròn,
La campana, l’è dj Fontana,
La campanella l’è dj Banchella,
Ol campanìn l’è dol Barberin.

 
  
 

 

 

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