LA LETTERA/”CICLABILE A TACENO, SORGE QUALCHE DUBBIO”



Si tratta di dubbi di carattere ambientale, pur in un contesto più che positivo (per lo sviluppo della stessa ciclabile e per il recupero delle terme di Tartavalle). Di seguito la lettera giunta oggi in redazione:
 

Caro Direttore,

                       sono tornato in questi giorni a Tartavalle e mi ha fatto molto piacere trovare una situazione ambientale diversa da quella che conoscevo. Prima l’area si presentava in stato di grave incuria e abbandono e somigliava più a una disordinata discarica che al biglietto da visita di quel turismo termale che si vorrebbe far decollare in Valsassina.

Parafrasando al contrario  le parole di una famosa canzone ambientata nella milanese via Gluck verrebbe voglia di dire: dove c’era una discarica ora c’è… un bel prato verde. Rapidamente, per i tempi dell’italica burocrazia, un liscio tappeto erboso ha preso il posto di quel consolidato disordine ambientale ma qualche interrogativo si pone anche fra i più distratti.

A far nascere qualche dubbio ha contribuito quanto è scritto nella delibera pubblicata on line e cioè: "L’opera da realizzare è finalizzata a recuperare e migliorare lo stato dei luoghi sotto ogni profilo paesaggistico, culturale, turistico anche a fronte del fatto che è in programma il recupero delle antiche fonti di Tartavalle Terme". Parrebbe a chiunque tiene all’ambiente che fra i qualificanti profili dell’operazione, dovrebbe fare la parte del leone soprattutto l’approfondita attività di bonifica dell’area, della quale invece nel testo non si accenna neppure.

Sarà stata una svista e magari è stato fatto tutto a regola d’arte, certo è che la lacuna balza all’occhio. Eppure lì, come in altri punti del fondovalle, c’erano ben evidenti mucchietti di materiali edili abbandonati e pezzi di  rivestimenti in ETERNIT a prendere aria. I materiali oggetto degli sversamenti abusivi, dove sono stati conferiti o stoccati? Con quali modalità sono stati smaltiti? Sarebbe utile saperlo.  

Trattasi di lavori per  200.000 euri, finanziati con soldoni pubblici che consentiranno di realizzare, oltre al passaggio della pista ciclopedonale, un parco fluviale ma anche di facilitare la scuola di parapendio e quant’altro. I lavori sono appena finiti e inaugurati. Quando si vorranno completare le infrastrutture del nuovo polo turistico provinciale nel Parco del Pioverna, alla prima picconata si bloccherà tutto?  

Fatta salva la buona fede e la professionalità di tutti, se i lavori sono stati fatti bene o si potevano fare meglio lo si saprà presto.
 

(lettera firmata)

 

 

 

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