Sempre interlocutoria la situazione della vertenza che vede protagonista il gruppo Lactalis (proprietario tra gli altri dei marchi Galbani e Cademartori). Lunedì ci sarà un importante faccia a faccia tra la proprietà e le organizzazioni sindacali, dopo l’annuncio dell’accorpamento all’interno delle sedi lombarde del gruppo che vedrà tra l’altro la chiusura dello stabilimento di Caravaggio ed il trasferimento di otto dipendenti della Cademartori di Introbio.

A proposito di questi ultimi, oggi il primo cittadino introbiese Fernando Rupani ha ricevuto il responsabile della produzione di Caravaggio, ingegner Samarani, con il quale ha discusso le prospettive alla luce dell’annuncio della società. I trasferimenti avverrebbero in realtà distantissime dalla Valsassina, mettendo in serie difficoltà i lavoratori della sede ai confini con Pasturo; su questo si è incentrato l’incontro odierno a villa Migliavacca. Così riferisce lo stesso Rupani: "L’ingegner Samarani ha confermato che sarà l’azienda ad indicare i nominativi delle persone che dovranno lasciare Introbio, ma ha parlato anche di possibili ‘accompagnamenti al prepensionamento’ per alcuni di loro. Inoltre, a precisa domanda da parte del sottoscritto, ha garantito che questo passo non anticipa la dismissione dell’azienda ad Introbio da parte della Lactalis". Rupani ha chiesto interventi di ristrutturazione della facciata della storica fabbrica, sorta di "biglietto da visita" all’entrata del paese. E a quanto pare l’inviato della multinazionale francese ha promesso che si interesserà per degli interventi di restauro, date le condizioni esterne della struttura produttiva introbiese.

Una conferma -. del tutto sulla carta – della volontà di proseguire l’attività nella "vecchia" Cademartori con i circa 25 dipendenti rimasti dopo i famosi trasferimenti.