CORTENOVA: LA TASI FA INSORGERE LA MINORANZA



La Tasi, nuova imposta introdotta dal governo nel 2014, è la tassa sui servizi indivisibili come ad esempio l’illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade. Il costo stimato di questi servizi per il paese di Cortenova è di 190.000 euro annui, di cui 150.000 euro arrivano dalla riscossione della nuova tassa.

Le prime case (categoria A2 e A7, abitazione civile e villino) pagheranno lo 0.19% del valore dell’immobile (base imponibile) mentre i fabbricati della categoria D dovranno versare lo 0.1%. L’imposta non dovrà invece essere corrisposta dai proprietari di seconde case e le aree edificabili, così come i proprietari di prime case di altre categorie diverse dalle A2 e A7.

La scelta delle aliquote della nuova tassa sono state contestate dalla minoranza che riferendosi alla campagna elettorale che ha portato Benedetti alla carica di primo cittadino di Cortenova, ha detto di "aver sentito dire che non sarebbero stati tassati i cittadini ma ora, al primo colpo, i cortenovesi si ritrovano a pagare la Tasi". Secondo la minoranza, i servizi indivisibili di norma dovrebbero essere coperti dagli oneri di urbanizzazione, affermazione subito contestata dal sindaco Benedetti che ha parlato di difficoltà a far quadrare il bilancio (-289.000 euro per mancati introiti dallo Stato) e di conseguenza la decisione di applicare la Tasi.

"Sarebbe stato più facile far pagare a tutti l’1 per mille ma non volevamo far pagare ancora delle tasse a chi doveva già pagare l’Imu" ha detto il primo cittadino. Subito la risposta della minoranza che ha ribadito il concetto per il quale la prima casa non deba essere tartassata. Comunque, il gruppo di maggioranza si è impegnato a ricontrollare e nel caso rivedere le aliquote della Tasi entro il 30 settembre 2014.

Per quanto riguarda l’Imu, le aliquote fissate dall’amministrazione Benedetti sono: 0.76% sulle seconde case, aree edificabili, commercio e immobili industriali, mentre il resto (prima casa compresa) verserà lo 0.4 per cento, con la possibilità di detrarre fino a un massimo di 200 euro secondo i casi. La Tari invece rimarrà uguale alla Tarsu (tassa sui rifiuti) del 2013.

Il mancato trasferimento di risorse da parte dello stato hanno provocato un disavanzo nelle stime di bilancio per il 2014/2016 pari a 289 mila euro, distacco che dovrebbe essere ripianato in parte dalla Tasi e in parte dagli oneri di urbanizzazione.

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