LA LECTIO DI DON GRAZIANO: FESTA DEI SANTI INNOCENTI MARTIRI



L’uccisione di tutti i bambini dai due anni in giù di Betlemme e contrade, voluta dalla nefanda crudeltà e dalla impensabile astuzia del Re Erode, è certamente un episodio sconcertante che invita a riflettere. Non si sa, quasi, se deprecare con orrore la brutalità di quel re insensibile, o se pensare allo strazio dell’affetto di quelle povere madri, o se piuttosto restare atterriti di fronte a quelle fragilissime creature, improvvisamente e tragicamente private del loro bene più grande, quello della vita. Purtroppo però questo episodio assume un significato emblematico: nella storia dell’umanità quanti altri fatti di odio e di cattiveria si sono ripetuti, quanti altri dolori sono stati provocati e quante persone innocenti hanno dovuto ingiustamente subire privazioni e morte.

E ci siamo chiesti tante volte i i quando cesseranno in modo definitivo queste tragedie, che travagliano la vita degli uomini? La fede ci assicura che questi innocenti bambini uccisi da Erode sono stati testimoni di Cristo, non tanto con la loro morte e con la loro parola, ma con la loro vita e con la loro morte, e li crediamo vivi e beati in Paradiso accanto al Signore.

Allora, per chi ha fede, la nascita di Gesù diventa principio di speranza in una vita priva di ingiustizie e certamente migliore, ma questa stessa nascita diventa impegno di bontà anche per ora e motivo di liberazione da ogni cattiveria e da ogni sofferenza.
 

Don Graziano vicario parrocchiale

Mt 2, 13-18
Rito Ambrosiano

 

 

 

 

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