OZONO, A MOGGIO PEGGIO CHE A LECCO: SUPERATA LA SOGLIA DI ALLARME



MOGGIO – Il problema evidentemente non riguardo solo il Comune dell’Altopiano valsassinese ma quanto riportato dalla centralina di rilevamento allocata in quel di Moggio segnala un’emergenza atmosferica complessiva.

molecola ozono proprietàI dati parlano chiaro: mentre a Lecco la soglia di allarme fissata a 240 µg/m3 (microgrammi per metro cubo) è stata superata ieri con 252, da noi si è ben oltre, a quota 273 microgrammi. Si spera insomma che le previsioni che parlano di possibili temporali serali vengano azzeccate, con l’effetto di un breve “risciacquo” dell’aria che respiriamo. Purtroppo però gli stessi bollettini meteo indicano sole, caldo e afa almeno fino a metà della prossima settimana. E dunque anche l’inquinante di cui trattiamo, l’ozono, è destinato a permanere in elevate quantità.

Che fare allora? Ci affidiamo ad una interessante scheda pubblicata in queste afosissime giornate dal Comune di Lecco, che invita i cittadini, nelle ore più calde della giornata, a:

  • rimanere all’interno di abitazioni e uffici
  • evitare di svolgere qualunque attività fisica all’aperto

Suggerimenti di buone prassi per i cittadini

Le principali azioni atte a ridurre l’inquinamento da ozono devono essere indirizzate verso il contenimento delle emissioni dei suoi precursori, NOx e COV.

Gli ossidi di azoto sono emessi nei processi di combustione a temperatura elevata (e quindi anche dai motori dei veicoli e, in assenza del riscaldamento durante l’estate, dai processi industriali che prevedono una combustione). I COV sono a loro volta emessi dal traffico veicolare e delle attività industriali; vengono rilasciati durante la movimentazione dei carburanti e l’uso di solventi e vernici ed anche da sorgenti naturali.

Per un rapporto dettagliato sulle emissioni di COV ed NOx, si rimanda all’inventario regionale delle emissioni in Lombardia basato sul database INEMAR e consultabile alla pagina: http://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/Inemar/

Comportamenti da adottare per la riduzione dell’inquinamento da Ozono

Anche il singolo può concretamente contribuire a limitare la formazione di Ozono, cercando ad esempio di:

  • ridurre l’uso degli autoveicoli privati, soprattutto se diesel, privilegiando l’impiego dei mezzi pubblici;
  • utilizzare in modo condiviso l’automobile, per diminuirne i chilometri totali percorsi e quindi le relative emissioni;
  • cercare di mantenere una velocità costante, con una guida non aggressiva, mantenendo possibilmente una velocità compresa tra i 70 km/h e i 90 km/h in ambito extraurbano e in autostrada;
  • verificare periodicamente gli scarichi dei veicoli soprattutto per quelli non catalizzati e diesel;
  • prediligere l’impiego di vernici all’acqua o ad alto secco;
  • ridurre la quantità di smacchiatori e solventi che si usano in casa;
  • evitare l’accensione di fuochi e barbecue.

Per approfondire le nozioni sull’ozono: link al sito dell’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).

 

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