RASSEGNA ORGANISTICA: LE RECENSIONI DEI TRE CONCERTI DELLA SETTIMANA



ALTOPIANO – Questa settimana la 44esima edizione della Rassegna organistica valsassinese ha portato nei paesi dell’altopiano ottima e ricercata musica. Tre concerti suggestivi e coinvolgenti sono quelli proposti mercoledì 5 agosto a Cremeno dal Gruppo vocale “Ad Libitum” insieme all’omonimo ensemble strumentale, poi venerdì a Barzio dalla celebre organista russa Natalia Baginskaya e infine a Concenedo, ieri sera, con il concerto del giovane comasco Mattia Marelli. Tre momenti apprezzati e applauditi che raccontiamo con le parole di Sergio Ragaini.

 

CREMENO – Un barocco soave e coinvolgente

rassegna organistica ad libitumLa musica viaggia leggera per l’aria. Nel segno della polifonia barocca, che nella serata di mercoledì è apparsa davvero soave, scorrevole, in grado di raggiungere tutti coloro che hanno saputo ascoltare. Poche parole per esprimere qualcosa di grande: quello che il Gruppo vocale “Ad Libitum” ha saputo offrirci. Nella bella cornice della parrocchiale di Cremeno, con i monti attorno, questo simpatico gruppo vocale animato da grande passione ci ha regalato dei bellissimi momenti di musica. Protagonista è stato il barocco, con Johann Sebastian Bach, Johann Pachelbel e Benedetto Marcello. Alternando momenti corali a momenti strumentali, l’esecuzione è stata sempre lieve, senza quella “grevità” che talvolta caratterizza le esecuzioni di questo repertorio. Il finale, con la Cantata BWV 131 di Bach, è stato sicuramente il fiore all’occhiello di una serata da ricordare. Grazie, sicuramente molto sentito, a Daniela Garghentini, direttrice del gruppo, che ha confermato la sua grande passione per la musica, unita ad una notevole preparazione e voglia di trasmettere sensazioni attraverso il suono. Obiettivo, sicuramente, perfettamente centrato.

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BARZIO – Ritratti russo-tedeschi di Buxtehude e Bach

rassegna organistica barzio BaginskayaNatalia Baginskaya, organista russa di fama internazionale, è riuscita a ipnotizzare un attento pubblico che ha partecipato al concerto di venerdì 7 agosto a Barzio. La competente interprete ha offerto un ricco programma incentrato su due figure fondamentali della musica organistica partendo in primis da alcune composizioni di Dietrich Buxtehude con una dimostrazione dello “stylus fantasticus” che caratterizza le sue opere e arrivando alla rivisitazione compiuta da Peter Eben con il suo Hommàge a Buxtehude; nella seconda parte con un assaggio ben strutturato del vasto repertorio di Johann Sebastian Bach è stata in grado di mostrare l’evoluzione stilistico musicale del barocco organistico tedesco per giungere a Naji Hakim con Bach’orama, un brano dalle molteplici forme che rievoca come Eben il maestro e i suoi temi più famosi, in questo caso Bach.

L’organista russa ha davvero dato prova di grande maestria colpendo in particolar modo per le esecuzioni con la pedaliera, all’interno di brani che hanno letteralmente incantato il pubblico che ha gratificato l’interprete con un doppio applauso anche dopo il bis di notevole difficoltà: il Preludio e Fuga in re maggiore di Johann Sebastian Bach.

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CONCENEDO – “Attraversare il tempo con la musica” in un paese senza tempo

rassegna organistica marelli concenedoUn piccolo paese di montagna, dove il tempo appare sospeso. L’ideale per la musica, che di per sé è sospensione e atemporalità. Il concerto di Mattia Marelli ha di fatto “attraversato” il tempo, proponendo stili e modalità musicali diversi tra di loro, ma uniti dalla bellezza che sapevano esprimere. Un piccolo organo, con una “grande voce” quello della piccola Chiesa del paese. Un organo con pochi registri ma che, sotto una mano sapiente e capace come quella di Mattia, ha saputo regalarci davvero tanto, con una sonorità pulita, limpida, squillante, dal suono definito e luminoso. Il programma ha spaziato dal barocco della Germania del Nord, con Dietrich Buxtehude e Johann Gottfried Walther, al romanticismo italiano, dove la musica diviene quasi “opera senza parole”, con sonorità particolari e coinvolgenti. Sino ad una composizione del giovane Federico Perotti, una sorta di omaggio a Baldassare Galuppi, dove uno stile barocco si andava a mescolare con armonie moderne e qualcosa che riecheggiava anche la musica da film, aprendo nuovi orizzonti musicali.

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