RITORNO AL FUTURO/OTTOBRE 1985 VS OTTOBRE 2015: IL RACCONTO DI “DOC” NELLA VALLE DELLE ROTONDE E DEGLI HAPPY HOUR



21.10.2015 – Una data storica per i cultori del cinema e per i cacciatori di curiosità. Il successo cinematografico Ritorno al futuro di Robert Zemeckis profetizzava infatti che il celebre “Doc” Emmet L.Brown e il giovanissimo Michel J. Fox (Marty Mc Fly) sarebbero stati catapultati nel futuro proprio nei giorni scorsi. Pare che l’illustre professore matto interpretato da Christopher Lloyd sia arrivato proprio in Valle e dopo pochi giorni abbia tracciato un confronto tra la Valle che era e la Valle che è, tra immigrati, strade, rotonde, sagra e ciclabile.

“La DeLorean è comparsa con una scia di fuoco – ce l’ho fatta! – è il 2015 e sono curioso di sapere quali novità mi rimanda il domani, che per me è oggi. Mi rimbombano ancora le orecchie ma ho poco tempo e ho brama di sapere che cambiamenti sono avvenuti in Valsassina. A prima vista non vedo skateboard o auto volanti e c’è ancora la Sagra delle Sagre, che si è un po’ spostata, ma mi dicono che fondamentalmente sia sempre quella. Possibile sia rimasto tutto uguale!!??

Sono perplesso e inizio a rimuginare lungo la ciclabile… ma certo! E’ già questa la prima novità, ci sono sopra e non mi sono accorto! La Ciclabile! Una lunga pista che si snoda tra i paesi che serve per camminare, per andare in bici e per rilassarsi: una cosa semplice, geniale, ma che nel ’85 – da dove vengo io – avrebbero preso come una follia! A cosa serve una “pista per camminare”? Non bastano i sentieri? Non ti bastano i nostri bei paesi?

Già, i paesi. Così uguali, ma così diversi: sono più grandi, con qualche bel capannone in più in giro, ma che mi ha colpito non è come sono fuori, ma come sono dentro. Sembrano un po’ svuotati, un po’ più tristi. Prima tanta gente a piedi e negozi vivi, ora un tessuto sociale diverso – non solo in Valle, chiaramente – ma molti pendolari e code di macchina in uscita. Molto figure si assottigliano e sono un po’ state sacrificate dal progresso: le latterie, i negozietti, i piccoli alberghi – ora modaioli Bed&Breakfast – le osterie sono diventate bar con happy hour e il dialetto resiste ma è sempre meno lingua e molto di più variante dell’italiano. Mi hanno colpito poi quelle grandi case che dentro hanno dentro tanti ragazzi che vengono, o sono scappati se preferite, da mondi diversi… sono americano e il multiculturalismo fa parte del mio DNA e non mi permetto certo di fare politica, ma forse confinarli in piccoli paesi non è la soluzione migliore né per gli abitanti dei paesi, né forse per quei ragazzi.

Le novità però non finiscono mai, e ogni minuto è una scoperta. C’è che cammina parlando da solo – ci sono sempre stati, ma ora non parlano da soli usando un cellulare o un auricolare – e anche i ragazzini giocano sempre meno più in strada, preferiscono fare altro e mi dicono abbiano anche loro un’agenda per organizzare i vari impegni: ortodontista, calcio, nuoto, doposcuola, pallavolo, decoupage, pittura, pianoforte….

La DeLorean romba e mi invita a provare la Lecco-Ballabio nuova. Eccola, finalmente! Rabbia: è chiusa, ma non ho viaggiato tanti anni per fermarmi di fronte ad un cartello e la percorro comunque! Mi piace come strada, è veloce e un po’ ripida, qualcuna la usa come autodromo, ma va bhe, quello è un altro discorso. In un attimo raggiungo la città e torno indietro, è tutta un’altra vita rispetto a passare per Lecco, serve qualche miglioria ma, come dicono i giovani del 1985, è Ganza!. Sulle strade poi un’altra novità, nuova nuova mi dicono: le rotonde. Sono comparse un po’ ovunque nell’ultimo anno, ma hanno ancora i New Jersey attorno e sembrano sempre un po’ provvisorie… Dite che nella mia prossima visita nel 2045 li troverò ancora?”.

 

 

 

 

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