GEMELLAGGI, LA ROCHE VINEUSE RINGRAZIA I VALSASSINESI DOPO LA SOLIDARIETÀ PER I FATTI DI PARIGI



CORTENOVA – Giselda Barina Bertoluzza, presidente del Comitato Gemellaggi del Centro Valsassina, ci informa che a seguito del grave attentato del 13 novembre  a Parigi, ha inviato “una mail di partecipazione al grave lutto al sindaco di La Roche Vineuse Robert Luquet e al Presidente del Comitato Gemellaggi del paese francese Yannick Scavardo“. Quest’ultimo ha risposto con la lettera che pubblichiamo di seguito:

Cara Giselda, cari amici italiani di Parlasco, Cortenova, Primaluna, Introbio e Pasturo, cari amici italiani della Valsassina e del resto d’Italia, cari lettori e lettrici di Valsassinanews

SCAVARDO Ydesidero ringraziarvi dal profondo del mio cuore per tutti i vostri messaggi di sostegno e di amicizia e per le vostre preghiere. Grazie per tutte quelle bandiere blu-bianco-rosse sui vostri monumenti come alla Villa Reale di Monza o a Roma e in altre città italiane, su alcune delle vostre case e nel mondo intero, ma anche sui vostri profili Facebook.

La vostra vicinanza col nostro Paese, la vicinanza del pianeta intero, a fronte di una tale atrocità, ha moltiplicato la nostra volontà di continuare a condividere i nostri valori di Libertà, Uguaglianza e Fraternità.

Parigi, la nostra ville lumière, la città delle luci, ha attraversato in quel 13 novembre 2015 degli attimi di buio della ragione: dei fanatici terroristici dell’ISIS che non confondiamo coi milioni di musulmani che vivono pacificamente la loro religione, hanno cercato di distruggere un valore universale che condividete con noi, quello di ritrovarsi serenamente a tavola, di assistere ad una partita di calcio, di partecipare ad un concerto, e di festeggiare momenti speciali della nostra vita, con amici, risa, canzoni, gioia, amore.
Rispetto a questi valori l’oscurantismo del terrorismo perderà sempre, perché l’amore supererà l’odio, perché sono valori che, in noi come in voi, sono inseriti profondamente nei nostri geni.

Parigi e la Francia continueranno ad essere terra di condivisione, di scambio, d’incontro tra tutti i popoli del mondo, capitale dell’amore e della “vie en rose”.

Passato il nostro periodo di lutto nazionale, i nostri bistros e i nostri ristoranti ricominciano ad animarsi, le prenotazioni nei nostri hotel crescono di nuovo perché il mondo intero oppone resistenza a questi individui che vorrebbero farci smettere di vivere e di amare.

Le vittime di quei vili attentati sono al momento persone di almeno 19 nazioni diverse, tra cui l’Italia con la morte di Valeria Solesin, una giovane di 28 anni che preparava un dottorato in demografia alla Sorbona di Parigi, ma anche il Cile, il Portogallo, la Spagna, la Granbretagna, la Romania, il Messico e tante altre. È un poco il mondo intero che ha pianto e che piange con noi.

Alcuni genitori non rivedranno più i loro figli, partiti per sentire della musica ad un concerto. Alcune coppie venute per festeggiare il loro compleanno avranno lasciato i loro bambini orfani, dei mariti avranno perso le loro mogli e delle mogli i loro mariti, dei nonni e degli zii non potranno più avere l’affetto dei propri nipoti. Parecchi giovani nella spensieratezza dei loro vent’anni, dei loro trent’anni avranno chiuso per sempre i loro occhi mentre chiedevano solamente di vivere, dei figli avranno perso i loro genitori.

Noi tutti qui in Francia partecipiamo al dolore ed alla sofferenza delle loro famiglie. I nostri pensieri e le nostre preghiere vanno a tutti coloro che si sono prodigati per venire in aiuto, le forze dell’ordine, i pompieri, il personale medico e di altri servizi, che hanno dovuto far fronte a situazioni traumatizzanti.

I terroristi sono gente priva dei veri riferimenti che indirizzano un uomo o una donna verso il bene e inducono ad amare il proprio prossimo come sé stesso. Indottrinati, hanno imparato poi soltanto l’odio dell’altro, il disprezzo della vita, l’annientamento di quelli che non la pensano come loro. Come diceva Nelson Mandela:  “L’educazione è l’arma più potente per cambiare il mondo “. Non lasciamo loro questo campo incolto: dobbiamo fare tutto il possibile per educare bene la nostra gioventù, affinché non rischi di finire preda di questo fanatismo cieco.

Ancora grazie, mille grazie e lunga vita al nostro gemellaggio che avvicina i nostri due popoli e che ci fa capire che il nostro mondo è una grande famiglia.

Viva la Francia, Viva l’Italia, Viva il Mondo

Yannick SCAVARDO
Presidente del Comitato di Gemellaggio de La Roche-Vineuse

 

 

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