Peccato, peccato proprio.
Ci sono voluti none anni e un po’ di mesi per arrivare con un sorriso a stringerci la mano e scambiare due parole di accoglienza.
È successo poche settimane fa, in un giorno pieno di sole tra fine estate e inizio autunno; ho incontrato casualmente il Signor Marconi, sulla strada fuori casa, in compagnia del figlio Lorenzo.
Prima d’allora, per nove anni e un po’ di mesi, il mio: “Buon giorno signor Marconi” si era scontrato con un civile ma burbero cenno del capo.
Peccato proprio che non si sia creata l’occasione per poterle dire che nonostante i contrasti iniziali ho avuto poi modo di apprezzare la nuova piazza che avevo criticato come “pesante e ingombra di cose”. L’ho vista giorno dopo giorno dal balconcino del Lesi Cuco, come luogo gioioso di grida e d’incontro dei bambini e delle mamme dopo l’asilo.
Ho apprezzato la “cittadella della salute” da lei inventata nei Sceregai.
E anche di altre opere nate durante la sua amministrazione avrei voluto parlarle e congratularmi con lei.
Forse la mia non sufficiente insistenza, o la sua forse solo ostentata freddezza, non ci ha permesso di scambiare due chiacchiere con simpatia.
Nel viaggio che inizia ora l’accompagnano con orgoglio molti Introbiesi e non, che hanno apprezzato la sua determinazione e la sua forza.
Quando, fra poco, San Pietro le rivolgerà la domanda di rito: “Pensi tu di aver meritato il paradiso”, risponda pure con sobria certezza:”Ci sono duemila Introbiesi e molti altri a certificare per me… SI!”.
Buon viaggio signor Sindaco, nobile avversario.
Fernando Rupani
Sindaco di Introbio 2009-2014