MOTORI, VIENE DAL LARIO IL “PONTE DI ARCHIMEDE” NEL FIORDO NORVEGESE



OSLO (N) – Le sponde del Lario forse l’hanno ispirata, visto che Arianna Minoretti è originaria del comasco e oggi in Norvegia ha ideato quello che viene definito “il ponte di Archimede”, che sommerso a mezz’acqua è il più sicuro, il meno costoso e quello con il minor impatto sull’ambiente. Non per nulla stiamo parlando della penisola scandinava.

Per un preconcetto mentale siamo portati a pensare i Paesi del nord Europa come efficienti, ergo lì tutto funziona al meglio e senza intoppi. Più raramente si pensa al fatto che – là dove il sole batte poco e nelle zone più settentrionali la neve ricopre la terra per la maggior parte dell’anno – bisogna fare i conti con una natura che non è proprio delle più docili.

Il tracciato della E39

I fiordi ad esempio, pur nella loro indiscussa bellezza attrattiva, costituiscono un impedimento non da poco per la mobilità norvegese. Basti pensare che l’autostrada E39, lunga 1.330 chilometri, che unisce le città di Trondheim con Aalborg – rispettivamente in Norvegia e in Danimarca – è interrotta da ben nove attraversamenti in traghetto, che costituiscono quindi parte integrante della tratta. I tempi di percorrenza superano le 21 ore, troppo.

Per risolvere questa situazione è stato finanziato un progetto da circa 34 miliardi di euro, che comprenderebbe cavalcavia, gallerie e questo avveniristico ponte sommerso, ma a suo modo galleggiante: non poggia infatti sul fondale del fiordo (peraltro parecchio profondo, superando i 1.300 metri), ma si sostiene a 20 metri sotto il pelo dell’acqua, aggrappato a dei galleggianti in superficie.

In questo modo le imbarcazioni, che hanno un pescaggio inferiore a tale metratura, riescono a passare sopra il tunnel senza criticità. Inoltre con le modifiche all’arteria – sulla quale, è bene ricordarlo, transita circa il 50% delle merci della Norvegia – previste nell’intero progetto i tempi si dimezzerebbero e in poco più di 10 ore si può arrivare in Danimarca.

La profondità del nostro lago ha portato, in passato, a pensare una soluzione analoga anche per tagliare la Y rovesciata: fra il 2001 e il 2002 era stato presentato alla commissione europea un ponte di Archimede che collegasse Bellano a Menaggio in soli 3 minuti per una lunghezza di 3 chilometri. Chissà se in futuro si considererà nuovamente un’impresa del genere, ma prima è forse meglio mettere in sicurezza i ponti già esistenti e ricostruire quelli crollati.

Alessandro Tonini
atonini@iperg.net

 

 

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