I ‘VELENI’ DI CORTENOVA: BENEDETTI CACCIA IL “TRADITORE” BENEDETTI, MENTRE C’È CHI INVITA A DISERTARE LE URNE…



CORTENOVA – Un Comune non particolarmente popoloso, una sola lista al voto il 26 maggio (come in altre realtà del territorio): apparentemente Cortenova potrebbe passare, all’occhio dell’oeervatore esterno, come un paese tranquillo – alla vigilia della scadenza elettorale di fine mese che porterà o dovrebbe portare in municipio un nuovo sindaco con relativo consiglio comunale “aggiornato”.

Ma l’apparenza, si sa, inganna. E così questa località conosciuta soprattutto per la produzione delle flange ora sale alla ribalta per i veri e propri veleni intorno e prima delle urne di fine maggio.

Che succede? Il fatto noto è di qualche settimana fa: incapace di riproporsi nella imminente tornata elettorale, la maggioranza in carica dal 2014 guidata da Valerio Benedetti rinuncia a candidarsi, lasciando spazio alla lista “unica” che vede come papabile primo cittadino Sergio Galperti. Cose che succedono, dirà qualcuno.
Non esattamente.

Il gruppo al governo del municipio si è sfaldato, non riuscendo a rilanciare il primo cittadino uscente (fatto abbastanza raro); tra le cause, anche il “tradimento” da parte dell’assessore Andrea Sante Benedetti, passato armi e bagagli al nemico. Il titolare dell’istruzione nella giunta in carica si è infatti candidato proprio nella lista Galperti. Evento come dire “poco gradito” al borgomastro suo omonimo, che prima di salutare lo ha sbattuto fuori dalla propria squadra.
Non bello, ma comprensibile: “Assessore, te m’hai provocato e mo’ te caccio…“.

Ma il veleno scorre anche fuori da municipio. A fiotti. Per la precisione, casa per casa. In questi giorni infatti diversi personaggi – evidentemente interessati agli sviluppi della tenzone poitico/amministrativa – stanno “battendo” il paese nel tentativo di convincere la maggioranza dei cortenovesi a NON votare, il 26 maggio. Poca fiducia in una lista di soli nove nomi, guidata da un candidato sindaco molto impegnato nella sua attività di imprenditore? Non solo.

C’è chi adombra una manovra che supporta il tentativo di “dare il tempo” a un secondo gruppo di mettere insieme una proposta elettorale valida; quel tempo che è mancato per vari motivi quando la maggioranza di oggi si è divisa e al momento (pare) di presentare una lista con una candidata sindaca donna ha dovuto registrare il voltafaccia del giovin assessore e si è clamorosamente sfasciata.

Infine va registrata una terza posizione diciamo così “intermedia”: è quella di chi dice “Votare sì, ma annullare la scheda“. Un segnale, come affermano fonti raccolte da VN, che intenderebbe dare “più democrazia” al voto ma anche significare il mal di pancia di una parte degli elettori del paese a proposito della situazione.

In ogni caso, malgrado i tentativi in atto, non sembra così facile convincere oltre 500 persone a non recarsi alle urne – oltretutto in una domenica in cui si è chiamati ad esprimersi anche per le europee (votazioni non esattamente popolarissime, ma comunque in grado di richiamare una certa affluenza, accanto a quella per le comunali).

RedPol

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