La fila all’esterno del supermercato è diventata il punto di ritrovo per fare due chiacchiere anche se a distanza di sicurezza. Mentre si aspetta il proprio turno, tenendo stretto in mano il numerino assegnato, si parla di tutto e di più. Tra gli argomenti non manca il meteo e le belle giornate che stiamo vivendo chiusi in casa, ovviamente si commentano i fatti del giorno, le notizie della Valle lette sul nostro giornale, ma si parla anche di calcio e si fanno battute spinte e ironiche su come si passa la quarantena a casa.
Uno degli argomenti più gettonati questa settimana era proprio la fila al supermercato. Si parlava del tempo che ognuno di noi dedica alla spesa in questo periodo, il tempo di attesa per entrare, quello per percorrere il supermercato e scegliere i prodotti, quello per rimettere le cose in macchina.
Di solito fare la spesa, sempre in uno per rispettare le ordinanze, ci “ruba” un paio d’ore tra una cosa e l’altra. Due ore nelle quali liberiamo la nostra mente dei pensieri odierni e facciamo due chiacchiere prima del nostro turno, ma cosa succederà quando ci sarà la fase due e molti di noi inizierà a lavorare?
È qui che è nata la polemica sia nel cortile del supermercato che nei social valsassinesi. Quando ci sarà la fase due e molti andranno a lavorare, si tornerà a casa nei vecchi orari e si dovrà per forza andare a fare la spesa dopo il lavoro. Le due ore di oggi dunque, visto l’affluenza maggiore di persone, potrebbero diventare anche tre e dopo una giornata di lavoro, stare ad aspettare fuori da un supermercato tutto quel tempo e tornare a casa tardissimo potrebbe iniziare ad essere un problema.
C’è chi dice che la colpa è sempre nostra, consumatori valsassinesi che negli ultimi anni abbiamo snobbato e abbandonato il piccolo negoziante per risparmiare, secondo qualcuno, “10 euro a spesa”, lo dicono in tanti ma in tanti difendo la scelta di spostarsi altrove per risparmiare.
Opinioni contrapposte, una sorte di “protezionismo valsassinese” e una “globalizzazione e libertà di consumo” sono le due correnti. Si accendono gli animi, qualcuno difende le botteghe, altri le criticano, la discussione si allarga e le mascherine si agitano… Peccato però che arriva il mio turno e quando esco col mio carrello pieno trovo altre persone, altre mascherine e si parla ancora di meteo, calcio e morti.
Fer