SOCCORSO IN GROTTA, A BARZIO UNA GIORNATA DI CONFRONTO E DI EMOZIONI



BARZIO – Si è parlato di soccorso in grotta al Parco Regionale della Grigna Settentrionale, dove si sono dati appuntamento la Federazione Speleologica Lombarda e la IX Delegazione del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico, per fare conoscere questo fondamentale servizio per i frequentatori delle cavità carsiche, ma non solo.

Vittime di incidenti che richiedono l’intervento specialistico dei soccorritori speleo, infatti, non sono solo gli speleologi, che rimangono la categoria principale, ma anche i frequentatori della montagna che subiscono incidenti in superficie e finiscono all’interno di cavità.

Gli intervenuti al convegno sono stati accolti con il benvenuto e i saluti istituzionali da Dino Pomi, assessore all’Ambiente della Comunità Montana Valsassina Valvarrone Val d’Esino e Riviera, ente gestore del Parco Regionale Grigna Settentrionale, che ha richiamato l’impegno del parco a costruire relazioni articolate e stabili con le realtà associative che operano sul territorio e fra queste anche con la Federazione Speleologica Lombarda, interessata da una convenzione che ormai è giunta al terzo anno di rinnovo.

Subito dopo al tavolo si sono succeduti i diversi relatori, che hanno esposto un quadro informativo di riguardo in merito al tema trattato, fornendo dati e relazionando su esperienze vissute, testimoniate con numerose immagini degli interventi descritti. Ha aperto i lavori Giordano Frassine – delegato IX Zona Speleologica CNSAS- che ha fornito il quadro organizzativo del Corpo in Lombardia, i compiti di istituto e le sue articolazioni operative territoriali, tra le quali la locale stazione alpina, con sede proprio a Barzio.

Andrea Ferrario, presidente della Federazione Speleologica Lombarda, si è soffermato sull’importanza del catasto speleologico non solo come strumento di censimento e di conoscenza delle cavità presenti nel territorio, ma anche come ausilio fondamentale per l’organizzazione e la pianificazione degli interventi di soccorso in grotta, potendo i soccorritori disporre preventivamente di informazioni essenziali per conoscere lo stato della cavità nella quale sono chiamati ad intervenire. Umberto Bernasconi – vice delegato IX Zona Speleologica CNSAS– ha portato in sala non solo le informazioni concrete sull’organizzazione di un intervento di soccorso in grotta, ma ha trasmesso le emozioni dell’esperienza vissuta direttamente nel soccorso operato nella grotta di Piaggia Bella (Marguareis, Piemonte), avvenuto nel 2007, che è stato uno dei recuperi più impegnativi degli ultimi anni affrontato in Italia.

Il Capo Stazione Alpina Valsassina e Valvarrone CNSAS Alessandro Spada ha relazionato sulla situazione organizzativa e operativa della locale stazione, soffermandosi sull’importanza dell’informazione e della consapevolezza che devono avere i frequentatori della montagna, evidenziando come una quota rilevante degli interventi di soccorso viene effettuata per persone che non subiscono incidenti, ma sono vittime di incompetenza e inadeguatezza ad affrontare un’escursione in montagna. Devis Magri – capo Stazione Speleo Lombardia CNSAS, ha illustrato infine le complicazioni di un’operazione di soccorso in tempi di Covid19, descrivendo il caso concreto di quanto successo a giugno scorso nella cavità dell’Abisso dei Giganti, al Pian del Tivano.

La mattina di confronto è terminata con i saluti finali di Francesco Mazzeo – direttore del Parco – che riprendendo alcuni aspetti emersi nel corso della mattinata, ha evidenziato l’importanza di questi momenti di confronto fra i diversi operatori e, per l’importanza che rivestono i fenomeni carsici all’interno del parco, l’auspicio che la ricerca e l’attività speleologica possano trovare nel Parco della Grigna Settentrionale un punto di riferimento stabile e duraturo.

         (Archivio)

La giornata di informazione e divulgazione è proseguita nel pomeriggio nello Spazio Valsassina con dimostrazioni pratiche da parte dei tecnici della IX Delegazione, che hanno illustrato alcune manovre effettuate dai soccorritori durante gli interventi, come ad esempio il trasporto della barella in teleferica o attraverso un pozzo verticale, oltre a dare una serie di informazioni relative alle situazioni realmente vissute durante incidenti avvenuti in passato.

All’evento hanno partecipato come tecnici, che hanno presentato i loro materiali e le attrezzature prodotte. La manifestazione è stata completata con l’allestimento di stand del Parco, della Federazione Speleologica Lombarda, che ha presentato l’interessante mostra “Aree carsiche della Lombardia” e, naturalmente, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico.

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