VALSASSINA E DINTORNI: DO YOU REMEMBER IL TURISMO DI CASA NOSTRA?



Caro Direttore,
ricordo che da fresco studente universitario e dunque una cinquantina di anni or sono, in sella a una tossicchiante e attempata “Lambretta” avuta in prestito da un amico, quell’estate mi ero riproposto di conoscere meglio il territorio che aveva visto le origini dei miei famigliari, Valsassinesi da sempre, ma anche le Valli vicine, delle quali avevo sentito parlare ma che erano per me ancora un po’ misteriose e in parte sconosciute. Del resto abitavo a Cortabbio di Primaluna da pochi anni visto che prima risiedevo per motivi di lavoro di papà Giuseppe in quel di Castellazzo Novarese, in Pianura Padana. Poi, le scuole superiori a Lecco e l’università a Milano e dunque e avevo girato poco quel territorio che mi sarebbe diventato più famigliare in anni successivi ma allora non potevo di certo saperlo.

Se si considera la giovane età e la mancanza di mezzi, anche motorizzati, ecco spiegato il perché di quell’irrefrenabile desiderio di andare a scoprire Val d’Esino e Val Varrone dove non ero mai stato: un po’ di più avevo frequentato la Riviera non foss’altro per essere andato a far visita a qualche parente ricoverato in quel di Bellano, con immancabile visita al santuario di Lezzeno così caro alle genti della Valsassina e meta di periodici pellegrinaggi e che si raggiungeva dal fondovalle, rigorosamente a piedi, passando da Taceno e Vendrogno.

Insomma e per farla breve, messe le mani sulla prima “Lambretta” della mia vita ho subito affrontato l’erta salita verso Margno e Casargo per giungere a Premana. Al ritorno ho fatto tappa alla panoramicissima Giumello e a Crandola Valsassina, anche se a dire il vero la mia due ruote cominciava a non volerne più sapere di salite e accelerate e qualche sosta ci siamo concessi anche per ammirare la Grigna e il paesaggio della Valle che da lassù mi appariva in altra veste: oggi avrei immortalato il tutto con l’inseparabile telefono ma allora non avevo una macchina fotografica tutta mia e mi sono accontentato di memorizzare immagini di paesi e Natura, ancora ben presenti nella memoria.

Solo successivamente sono risalito in Valle alta per visitare Pagnona e poi scendere verso i quattro comuni nella parte più bassa della Valvarrone e la “Lambretta” ancora ringrazia per averle risparmiato l’intero tour de force che difficilmente avrebbe sopportato, tutto d’un fiato: Sueglio, Vestreno, Tremenico e Introzzo li vidi un po’ di corsa, riproponendomi di tornarci appena possibile. Cosa che ho fatto più volte anche per salire sul monte Legnone che sovrasta la zona di Colico, Dervio e Dorio, dalla cui vetta si possono ammirare i cosiddetti “panorami mozzafiato” e da lassù si capisce bene il significato di questa indovinata espressione.

La mattina di un bellissimo e soleggiato giorno qualsiasi mi avventurai su per la Val d’Esino con la due ruote, che avevo già strapazzato oltremisura, salendo da Parlasco fino a Cainallo e al Vò di Moncodeno ma concedendomi meritate deviazioni nelle suggestive Albiga di Perledo e Ortanella, nelle vicinanze di Esino Lario. La discesa verso il lago mi ha fatto incontrare i paesi di Perledo e Varenna, apprezzando la magnifica vista del lago e dei suoi eneguagliabili colori e paesaggi.

In quel piacevole girovagare ricordo di non aver trascurato di far visita in modo più organico all’intera Valsassina, salendo dunque sull’Altopiano: partendo da Barzio e proseguendo per Cremeno, Moggio e Cassina Valsassina ho conosciuto meglio la parte di territorio da sempre vocata al turismo stagionale e frequentata da chi provenendo soprattutto da Brianza e Milanese ancora passa qui la bella stagione e torna anche per praticare gli sport invernali, che però vantano impianti e piste da sci altrettanto apprezzate anche in Alta Valsassina, soprattutto a Paglio e Pian delle betulle.

Tornando verso casa ho fatto tappa a Pasturo, patria delle prime Sagre delle Sagre e dai “Manzoniani” ricordi e poi a Introbio, spingendomi fino a Cortenova, così vicina alle acque del torrente Pioverna, prima di parcheggiare l’esausto mezzo a Cortabbio di Primaluna dove sono le mie radici e conservo i ricordi più cari della originaria famiglia.

Oggi come ieri i quattro “cantoni” territoriali della CM Valsassina condividono con leggerezza le loro differenze e peculiarità, sentendosi comunque un tutt’uno nel nostro suggestivo angolo di Lombardia le cui bellezze ci vengono invidiate proprio perché concentrate nello scrigno naturale che accoglie il massiccio della conosciutissima Grigna, così vicina e visibile anche dalla metropoli milanese: tale magnificenza consente agli appassionati di lago e montagna di avere una palestra decisamente bene attrezzata a due passi da casa e scusate se é poco.

Il fil rouge che unisce il versante a monte con la Riviera sono, infatti, le bellezze naturali di un territorio che favorisce il turismo in tutte le stagioni dell’anno anche se va detto che le non molte strutture turistiche presenti non consentono per ora alla Valsassina di competere ad armi pari con altri territori geograficamente vicini ma più attrattivi e meglio organizzati. Le strutture turistiche esistenti sono certamente di buon livello ma ancora insufficienti come numero e questo è davvero un problema da risolvere viste le innegabili potenzialità esistenti e la vicinanza con aree così densamente popolate. Un bacino d’utenza che, anche questo, ci invidiano in molti e pertanto c’è da augurarsi che gli operatori del settore e gli Enti pubblici territoriali, Regione, Provincia e Comunità Montana, possano presto contribuire a colmare questa lacuna trattenendo in Valsassina molti più turisti di quelli che, spesso, vediamo soltanto transitare in Riviera verso altri lidi.

Come dicevo poc’anzi, in età più matura avrei conosciuto meglio luoghi e genti della Valsassina e delle sue convalli e questo grazie agli impegni politici e amministrativi che ho cercato di onorare nel miglior modo possibile per una ventina di anni. Molte sono state le persone che ho conosciuto e con le quali ho condiviso piacevoli esperienze, collaborando in favore del nostro territorio: purtroppo non con tutti sono rimasto in contatto ma così é la vita. Gli impegni quotidiani e la distanze che in qualche caso si sono create non hanno favorito incontri e frequentazioni ma ricordo molti con riconoscenza e vicinanza. Spero comunque di essere riuscito con questa veloce “carrellata” a raggiungerli idealmente tutti, anche solo citando uno per uno i paesi della nostra Comunità Montana e qualcuna delle sue più amene e conosciute località.

Le altre, in questa calda estate, potete scoprirle o rivisitarle da soli, meglio se in compagnia, anche se di sicuro non avrete a disposizione quella spompata “Lambretta” che ancora ringrazio per i suoi preziosi servigi e che un po’ faticosamente per lei mi hanno permesso, in gioventù, di cominciare a conoscere meglio le Terre alte di Valsassina e dintorni.

Buona estate a tutti.


Claudio Baruffaldi

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