LINGUA BLU, GLI ANIMALI MUOIONO E GLI ALLEVATORI SONO IMPOTENTI



PASTURO – La lingua blu inizia a preoccupare seriamente gli allevatori valsassinesi. Si sta diffondendo con sempre maggior forza la cosiddetta febbre della lingua blu, ovvero la febbre catarrale degli ovini, malattia virale trasmessa dai moscerini del genere Culicoides a tutti i ruminanti domestici e selvatici. La febbre catarrale non è trasmissibile all’uomo ma può causare notevoli danni al bestiame.

Il virus colpisce prevalentemente gli ovini con una sintomatologia molto grave con febbre, scolo nasale ed edema della testa e congestione delle mucose della bocca. Nei casi più gravi la lingua, ingrossata e cianotica, fuoriesce dalla bocca, da qui il nome di lingua blu dato alla malattia. L’infezione è anche responsabile di malformazioni fetali e aborti e può portare a morte gli animali. Nei bovini, sia domestici che selvatici, l’infezione può mostrarsi con forme cliniche più o meno evidenti. Il bovino, una volta infettato dall’insetto vettore, presenta una fase viremica molto lunga, fino a 60 giorni post infezione.

E proprio la moria di capi, punti dal moscerino vettore, sta allarmando gli allevatori e tutta la filiera. L’ostacolo più grande in questo momento è la non gratuità del vaccino, sono infatti terminati i piani regionali di vaccinazione obbligatoria e gratuita ed oggi gli allevatori che volessero tutelare i loro animali contro il virus devono provvedere di tasca propria.

La profilassi per contenere la diffusione del virus prevede anche severe misure di restrizione circa il divieto di movimentazione degli animali sensibili. Per questo motivo si svolgeranno con alcune precazioni le Manifestazioni Zootecniche Valsassinesi, in calendario il 27, 28 e 29 settembre a Pasturo.

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