GLI STUDENTI DI CREMENO E INTROBIO ALLA SCOPERTA DELL’ALSAZIA



Le classi terze medie dell’Istituto Comprensivo di Cremeno (sedi di Cremeno e Introbio) si sono recate dal 28 al 31 marzo scorso in visita di istruzione scolastica nella regione francese dell’Alsazia. Un centinaio di alunni, accompagnati da alcuni insegnanti, dal Dirigente scolastico e da una impiegata della segreteria, hanno soggiornato nel capoluogo regionale, Strasburgo, spostandosi di volta in volta per raggiungere le località inserite nel programma.

Per nulla scoraggiata dal clima poco primaverile e senza risentire della “levataccia”, la comitiva appena giunta a destinazione ha incontrato le due guide, per un primo tour alla scoperta di Strasburgo. La città, come del resto l’intera Alsazia, economicamente prospera e favorita dalla posizione geografica, tra l’Ottocento e il Novecento è stata soggetta alternativamente alla giurisdizione francese e tedesca, per ritornare definitivamente a far parte dello Stato francese al termine del secondo conflitto mondiale.

La peculiare matrice storica e culturale a cavallo tra due tradizioni ben distinte, di cui gli abitanti vanno fieri, è ben visibile non solo nell’architettura, ma anche nella realtà sociale: la lingua francese è affiancata dall’alsaziano, una variante locale del tedesco. A tavola compaiono specialità della tradizione mitteleuropea accanto a piatti transalpini. Lungo uno stesso viale, si possono osservare sugli opposti lati stili costruttivi differenti, che sembrano dialogare tra loro.

Su tutto domina la maestosa cattedrale di Notre Dame, magnifica opera in stile gotico, che attraverso le sue guglie e il suo slanciato campanile pare indicare agli uomini il cielo. I ragazzi si sono inoltre incuriositi alla vista delle cicogne, animale simbolo della regione, che nidificano pure in città, benvoluti da tutti.

Nei giorni seguenti le classi si sono letteralmente proiettate nel passato, quello prossimo e quello più lontano: dal maestoso castello medievale di Königsburg, restaurato dall’ultimo imperatore tedesco ad inizio Novecento, posto in posizione elevata e visibile anche da molto lontano, alla poderosa fortificazione della Linea Maginot, che lo Stato francese predispose tra il 1928 e il 1940 sul confine orientale per fermare un’ipotetica avanzata tedesca. Opera costosissima e stupefacente, per l’epoca; un continuum di difese imperniate su gallerie sotterranee che andava da Lilla al mar Mediterraneo. In teoria inespugnabile, ma in pratica neutralizzato dalla spregiudicata tattica tedesca, che sfondò nella parte più debole, ovvero lungo il confine con il Belgio.

Ma l’esperienza più toccante e coinvolgente è stata senza dubbio la visita al campo di concentramento di Natzwiller – Struthof, sulle alture dei Vosgi: l’unico lager in terra francese, creato all’indomani dell’annessione della regione al Reich, avvenuta nel 1940 (<<<  foto a sinistra). In questo luogo tragico, consegnato alla memoria degli uomini affinché non dimentichino ciò che è avvenuto, alunni e insegnanti hanno ripercorso la tragedia degli stermini nazisti e del loro inumano progetto di annientamento morale e fisico dei nemici, fossero essi ebrei, zingari, omosessuali, detenuti comuni, partigiani francesi.       
  
Mostrando sensibilità per gli avvenimenti lì accaduti, i ragazzi hanno mantenuto un silenzio pieno di rispetto, rotto solo dalle parole essenziali delle guide. Un racconto asciutto e toccante, che ha raggiunto menti e cuori, come gli insegnanti hanno potuto verificare nell’attività di gruppo svolta prima di cena.

Al pomeriggio, una tappa più rasserenante e distensiva a Colmar, città ricca ed elegante, che oltre ad un’opera fondamentale del Rinascimento pittorico europeo, può vantare la presenza di un elegante quartiere ispirato a Venezia: la petite Venice, punteggiata di case variopinte lungo un canale d’acqua.

Dal passato al presente nell’ultimo giorno di gita, dopo aver dedicato parte della mattinata all’acquisto di piccoli regali e ricordi: sessanta alunni hanno potuto visitare la sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, uno dei perni istituzionali dell’Unione Europea (>>> foto a destra). Non a caso Strasburgo è una delle capitali dell’UE: non più motivo di divisioni e di rivendicazioni, essa simboleggia oggi l’impegno di collaborazione e unità, nel rispetto delle diverse identità.

Il grande edificio di forma circolare quel giorno era quasi deserto, non essendo previste sessioni in aula, ma almeno è stato capace di strappare un’espressione di stupore alla vista dell’enorme emiciclo, che può contenere fino ad 800 eurodeputati (oggi sono circa 730). Gli altri quaranta compagni stavano nel frattempo osservando un’ultima volta la città a bordo di un bateau mouche, lungo i canali navigabili interni alla città.

Finalmente baciati dal sole, che è riuscito a far capolino in un cielo spesso imbronciato e piovigginoso, studenti e accompagnatori riunitisi in Place de l’Etoile sono ripartiti alla volta di casa, raggiunta nel cuore della notte.

Un ringraziamento da parte di tutti alle guide che ci hanno accompagnato nei giorni di visita e ai due autisti degli autobus, Marco & Marco, collaborativi e sempre cordiali. Anche per merito di questi compagni di viaggio, possiamo annoverare la quattro giorni di Strasburgo come un’esperienza felice e profondamente istruttiva. Ai ragazzi il compito, dopo le vacanze pasquali, di riprenderne gli aspetti più interessanti e di valorizzarli, anche in vista dell’esame di fine anno.  
 
 

(Articolo di Alessandro Colombo, a nome anche degli altri insegnanti al seguito del viaggio)

 

 

 

 

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