"La battaglia condotta da ANCE su tutti i fronti ha ottenuto il risultato che tutti ci attendevamo – prosegue la nota di Piazza – e che rispecchia le motivazioni con cui il nostro sistema l’ha sostenuta. Abbiamo evitato che una ingiusta esclusione andasse a penalizzare ulteriormente il nostro settore, certamente il più colpito in questi anni dai ritardati pagamenti delle stazioni appaltanti nell’ambito dei lavori pubblici, con pesantissime conseguenze sul piano dei conti delle nostre imprese”.
“Va dato merito al nostro presidente nazionale, Paolo Buzzetti, di aver saputo condurre una battaglia di giustizia con grande forza e determinazione, ottenendo per altro su questo tema il pieno supporto della Commissione Europea, a testimonianza della fondatezza della nostra richiesta. Ci domandiamo tuttavia se dovesse davvero essere necessario attendere così a lungo per ottenere l’applicazione di una direttiva i cui contenuti avrebbero dovuto essere per molti versi scontati: che lo Stato e la pubblica amministrazione debbano pagare entro un tempo ragionevole opere commissionate e realizzate da privati a favore della comunità. Purtroppo, invece, ciò che altrove è nella logica delle cose in Italia non lo è”.
“Ora ci attendiamo – conclude il comunicato dell’ANCE – che le pubbliche amministrazioni, con le quali le nostre imprese hanno in media un ritardo di otto mesi nei pagamenti, provvedano tempestivamente con atti coerenti a quanto stabilito a saldare i propri debiti, ridando fiato ad un settore come il nostro, pesantemente colpito dalla crisi. Ma è necessario, al tempo stesso, che il prossimo Governo allenti quel Patto di Stabilità che sta paralizzando l’iniziativa pubblica a tutti i livelli, toglie fiato all’economia e blocca interventi necessari sul piano del miglioramento delle infrastrutture e della manutenzione del territorio”.