LA SAGRA DEL RINNOVAMENTO CHIUDE CON I RECORD MALGRADO IL TEMPO



L’autoironia è nel tratto di Riccardo Benedetti, direttore da decenni della Sagra delle Sagre riconfermato nel team che per il prossimo futuro continuerà a condurre la manifestazione: "Sì, dopo i primi giorni abbiamo iniziato a pensare alle famose piaghe bibliche; mancava solo che il Pioverna si ‘aprisse’ e avremmo avuto in poche ore tutti i problemi immaginabili….". Pioggia, pioggia e ancora pioggia,  parcheggi allagati, code infinite per accedere a questi ultimi, le api (!) con tanto di intervento di Vigili del Fuoco e specialista per catturarle, non ultima l’inedita ispezione dell’ASL e i conseguenti interventi sui punti luce di numerosi stand…

Eppure, nell’anno 1 della nuova gestione senza la "copertura" della Comunità Montana, la Sagra delle Sagre è magicamente riuscita. Inconvenienti a parte, le nuove "pagode" sono piaciute e con una offerta più o meno analoga a quella delle edizioni precedenti il risultato numerico si è rivelato notevole. Stavolta l’organizzazione ha deciso di usare un software che riconosce e conta i passaggi delle auto dai parcheggi intorno alla Sagra. Ed escludendo quelli "improvvisati", a lato della strada e pure l’area delle Manifestazioni Zootecniche, l’esito è questo: 68.404 veicoli nei 9 giorni di esposizione, pari a 155.277 presenze. Il prodotto finale è dato utilizzando questo coefficiente: 2,27 persone per ogni auto. Un moltiplicatore che origina dai dati Istat sulle famiglie lombarde (composte infatti proprio da una media di 2,27 persone a nucleo familiare).

Obiettivamente, le auto che arrivano in Sagra non hanno mai un solo viaggiatore a bordo e quel numerino potrebbe essere abbastanza attendibile. Ne consegue che quest’anno "da tregenda" climaticamente parlando ha portato nella piana tra Barzio e Pasturo oltre 150mila persone. Questo è quanto basta per rendere gli organizzatori legittimamente soddisfatti della loro "prima volta" da soli.

La Sagra avrà tutti i difetti possibili, continuerà ad essere "poco local" e "molto pop" ma certo conferma anche gli altri dati di fatto – quelli appunto quantitativi. E in tempi di crisi questo non è poco, davvero. Buona parte degli espositori, qui fa affari e genera fatturati importanti appunto in periodo di vacche magre; per una decina di giorni un buon numero di persone lavora grazie alla criticatissima manifestazione agostana e come dimostra la nostra inchiesta sul turismo in Valle ci son pure albergatori e ristoratori che possono sfruttare queste due settimanelle operando "a lato" della Sagra stessa.

Che a parte la forma (pagode e Srl) deve comunque tentare di rinnovarsi concretamente, specie in vista del famosissimo Expo.

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