INTROBIO – Aveva lavorato praticamente tutta la vita come impiegato ragioniere alla Cademartori di Introbio Fulvio Motta, il pensionato investito e ucciso questa mattina sulla mini tangenziale introbiese.

L’improvvisa scomparsa di Motta, molto conosciuto in Centro Valle, ha suscitato vasto cordoglio in paese. Avrebbe compiuto 80 anni domani, lascia la moglie e due figlie. Aveva avuto gravi problemi di salute, per i quali era stato ricoverato in ospedale ed era rimasto a lungo a casa, perciò ultimamente, ripresosi un po’, faceva delle passeggiate per cercare di tenersi in forma. Probabilmente anche alle 11:50 di oggi il pensionato stava rientrando da un giro a piedi sulla pista ciclabile, prima di attraversare la strada verso casa e rimanere investito dalla Fiat 500 X di un 75enne della zona di Lecco-Lario.

 

Alcuni testimoni hanno riferito che i primi soccorsi sarebbero giunti sul posto dopo una ventina di minuti dall’investimento, malgrado il presidio sanitario di Sceregalli sia ad appena 200 metri di distanza. Altre persone affermano che la macchina che ha urtato la vittima non stesse procedendo a velocità elevata. Scioccato dopo il dramma stradale, il conducente risultava sobrio e non aveva bevuto prima di mettersi alla guida.

Uomo sinceramente democratico, Fulvio Motta si era diplomato in ragioneria in collegio a Bergamo (compagno di scuola di Giovanni Fazzini di Premana, più giovane di pochi anni). Viene ricordato come un impiegato perfetto ed esemplare, onesto e corretto. Negli anni ’70 era stato segretario della sezione del PCI di Introbio. Si era poi ritirato dalla politica,  restando sempre simpatizzante del PDS, DS e poi del PD.

“Era un uomo cordiale e spiritoso, grande appassionato di montagna” – dicono scossi alcuni anziani introbiesi – “la sua scomparsa lascia in paese un grande vuoto”.

RedCro