CREMENO, DON ALFREDO CELEBRA LA SUA 68ª MESSA DI MEZZANOTTE. UN GRAZIE DAI FEDELI PER L’INSTANCABILE MISSIONE



CREMENO – È da quattro anni che nella parrocchia di Cremeno il 93enne don Alfredo Comi celebra la Messa di mezzanotte, ma in totale si è trattato della sua 68ª messa di ricordo nella nascita di Gesù Bambino, quest’anno con l’assistenza dei diacono permanente Fabrizio Valsecchi e del cerimoniere Samuele Brambilla. Don Alfredo è arrivato come Vicario nella piccola parrocchia di Cremeno nella solennità dell’Epifania del 2015, da allora il sacerdote si è fatto amare per l’instancabile opera verso i fedeli anche della Comunità Pastorale. I fedeli quindi hanno voluto rendergli questo particolare ed intenso ringraziamento:

“Grazie, Signore, per questa Festa! Grazie, Signore, per Don Alfredo che, con il suo esempio di vivere in Cristo, è testimonianza visibile delle meraviglie che Tu operi in chi si fa guidare da Te! Grazie, Signore, per aver donato a questa piccola comunità un Sacerdote che ha vissuto in questi anni di servizio tra noi donando la grazia dei Sacramenti e operando instancabilmente in modo che la Parrocchia fosse la sorgente e l’approdo di ogni vita: “La vecchia fontana del villaggio che disseta le varie generazioni” (San Giovanni XXIII). Grazie con tanto affetto e stima, a Te, Don Alfredo!”

La porta della tua Canonica, a cui tante, tante volte abbiamo bussato, non è rimasta mai chiusa, come il tuo cuore che ha abbracciato teneramente e paternamente tutti noi ogni qualvolta afflitti, soli, dubbiosi, bisognosi, poveri, pellegrini, abbiamo avuto la necessità di correre su… E tu, sempre disponibile, nonostante la stanchezza dei novantaquattro anni si fa sentire, fedele alla tua Promessa e Missione, hai accolto e accogli, ascoltato e ascolti,, consolato e consoli, aiutato e aiuti, illuminato e illumini chi si è rivolto a te, offrendo la tua carica di amore, carità e speranza. Siamo grati a te che ami definirti: “Un semplice prete con i suoi difetti e i suoi pregi” perché hai mostrato che il sacerdozio non è un dono personale o un privilegio, ma è un Dono di Dio per la collettività che tu hai servito in silenzio, senza clamore, hai sostenuto con la tua presenza attenta e riservata, hai affidato nella preghiera alla protezione della Vergine Maria, hai benedetto nel nome del Signore, trovando la tua sorgente nell’Eucarestia.

Parlando delle Missioni popolari dell’Anno di Grazia 2016, nell’omelia della Notte Santa, ricordavi le tre parole: Parola, Eucarestia e Comunità. Grazie per aver svelato a noi il Dono della Parola del Signore, come guida nel cammino della gioia! Quante volte ti abbiamo sentito gridare forte il Vangelo, così come è scritto, senza accomodamenti e aggiustamenti d’occasione! Quante volte la tua parola ferma ci ha esortato all’evangelico “ Sì- Sì”, “No- No” e a vivere il Vangelo quotidianamente nelle nostre case, nel nostro posto di lavoro, senza aver paura! Quante volte la tua parola si è fatta poesia nel cogliere la bellezza della natura, della vita, della musica, dell’arte, ma, soprattutto, del sorriso di un bimbo, di un giglio quando sboccia, dell’Amore di una Mamma! Quante volte la tua parola si è spezzata di fronte al dolore e alle miserie del tuo prossimo, trasformandosi in silenzio davanti al mistero della morte! Eppure i tuoi occhi lucidi e il tuo sguardo, hanno accompagnato, compassionevolmente, il nostro dolore, come una carezza paterna, donandoci la pace attraverso la fede nel Cristo Risorto!

Grazie per aver donato la tua gioia di vivere con il tuo sorriso, la tua allegria a tutti noi in tantissime occasioni di incontro, testimoniando sempre il messaggio che Dio ripete alle proprie creature: “ Non avere paura, perché Io sono con te”. Oppure, una frase che spesso citi nelle omelie, di Santa Teresa d’Avila, Nada te turbe, nada te espante, solo Dios basta. Niente ti turbi, niente ti spaventi, a chi ha Dio, nulla manca, Dio solo basta. Grazie, per aver sacrificato la tua vita nella costruzione di una comunità-Chiesa che, anche lei, con tanti difetti e tanti pregi, ti promette di impegnarsi , seguendo l’esempio del suo pastore, a diventare sempre più cristiana, capace di vivere nel rendimento di grazie. Ogni giorno la tua Presenza è per noi un Dono tangibile dell’Amore di Dio in Gesù Cristo.

“don Alfredo come sta?”

“Oh santo cielo, sono in piedi: troppa grazia!”.

Ad Multus annos reverendo!”

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