INTROBIO – Grande folla ed emozione per l’estremo saluto all’introbiese Oreste Ossola, scomparso a 76 anni domenica sui monti valsassinesi che tanto amava. Amici, parenti, conoscenti, diverse autorità e molti amministratori pubblici di ieri, gli alpini, i volontari dell’antincendio boschivo, i cacciatori oggi ai funerali celebrati nella parrocchiale di Introbio da don Marco Magni.
La guida della chiesa del Centro Valsassina ha detto tra l’altro, commentando la lettura dal Vangelo secondo Matteo che davanti alla morte improvvisa di Oreste si resta interedetti. Ma se si sta dalla parte dei giusti, cercando di fare del bene anche con piccoli gesti senza neanche fare granché si sta dalla parte buona. Don Magni ha scelto le mededime letture che Ossola aveva sentito durante la messa di sabato scorso: “la sua ultima messa”, ma siccome ognuno dei testi parla di chi è altruista e retto è chiaro che questa celebrazione ha voluto indirettamente raccontare che Ossola era uno che si spendeva per gli altri. “La nostra vita è qualcosa di straordinario, qualcosa di bello che nasce su questa Terra, capace di bellezza capace di simpatia capace di costruire qualcosa di buono” ha ricordato ancora don Marco. Ma la morte giunta così improvvisa ci ricorda la nostra fragilità di condizione di uomo.
E a proposito di Ossola: “Lo abbiamo salutato, lo abbiamo visto in mezzo a noi e poi l’abbiamo ritrovato senza più la vita senza più quel respiro che ci permette di camminare, di voler bene, di fare del bene. Tutti noi, pronti alla morte così improvvisa ci facciamo delle domande e tutti noi magari ci domandiamo da che parte stai Signore, cosa fa Maria che tanto preghiamo per ciascuno di noi”.
Poi don Marco ha fatto un riferimento alla prima lettera di San Paolo ai Corinzi. “Il brano che abbiamo ascoltato e che anche Oreste ha ascoltato, proprio sabato sera partecipando alla messa, sentendo una parola di vita – anche se la mattina dopo noi l’abbiamo ritrovato senza più la vita, ma sappiamo che Dio ci ha donato una vita che dura per sempre”.
“Noi dobbiamo aggrapparci a questa vita che dura per sempre – ha concluso il parroco – sapendo che la morte non ha più potere su di noi perché è stata sconfitta per sempre dal Signore Gesù, è stata messa sotto i suoi piedi lui è colui che dorme”.
Anche l'”avversario” (politico) Adriano Airoldi ha ricordato lo scomparso con parole commosse.
Quindi la Preghiera del’alpino e la Preghiera del Cacciatore di montagna per salutare per l’ultima volta Oreste Ossola, prima del corteo funebre verso il cimitero di Introbio.
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