ALTOPIANO VALSASSINA – Ha fatto discutere tutta la (annosa) vicenda dello scontro frontale tra Cassina Valsassina e Moggio per l’affitto di un’area cassinese su cui l’altro Comune ha installato antenne che hanno portato molti soldi nelle casse municipali. Di ieri la notizia anticipata da VN della vittoria moggese in tribunale, con la sentenza che ha respinto le istanze del vicino paese.
E il giorno dopo, le polemiche si sprecano. Roberto Combi, sindaco di Cassina, va all’attacco all’indomani della sconfitta giudiziaria: “Vero che sapevamo dell’esistenza di canoni incassati da Moggio, ma nessuno di loro è venuto a dirci che tipo di canoni fossero e quanto denaro ne ricavavano. Fossero stati mille euro alla volta, ma non quei soldi lì… Si sono ben guardati dal dircelo, da noi e da loro onestà e corettezza non hanno la stessa interpretazione. Noi – conclude il primo cittadino di oggi e di allora – siamo stati troppo onesti nel concedere e troppo ingenui nel non sapere quanto guadagnasse Moggio grazie al nostro terreno, ma loro se ne sono approfittati“.
Tutt’altra musica in casa dei ‘vincitori’, dove il giovane sindaco Andrea Corti commenta così: “A Cassina sapevano dei contratti d’affitto delle compagnie telefoniche, l’abbiamo detto chiaramente. Il loro Comune di Cassina ha ricevuto tutto in fase di richiesta di autorizzazioni. Sull’entità, posto che personalmente non c’ero all’epoca, se si trattava di un’informazione fondamentale potevano chiederla e poi i bilanci comunali sono pubblici, bastava verificare“.
Questione chiusa? Forse. Ma su un eventuale ricorso, Combi rimane abbottonato mentre Corti taglia corto: “Di soldi ne abbiamo già spesi abbastanza, faccio volentieri a meno e la sentenza è estremamente esplicita e chiara. Detto ciò, se sarà il caso ci difenderemo“.
LA NOTIZIA SU VALSASSINANEWS DI IERI:
MOGGIO VINCE LA GUERRA DELLE ANTENNE, PER CASSINA NEMMENO UN EURO