DON GABRIELE COMMENTA IL VANGELO DELLA 1ª DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE



Il Vangelo di oggi si ricollega al martirio di Giovanni Battista che abbiamo celebrato settimana scorsa: Gesù, sentito dell’arresto di Giovanni, lascia Nazareth, dove aveva abitato dopo il ritorno dall’Egitto, e si reca a Cafarnao, terra di frontiera con popoli pagani. Questo trasferimento non è casuale, ma inserito nel piano messianico secondo la profezia di Isaia: l’evangelista vuole dirci che Cristo porta la salvezza a tutti, anche ai pagani: sono loro il popolo che abitava nelle tenebre, mentre è Gesù colui che viene come una grande luce. Ci sono una continuità ed una contrapposizione fra la predicazione del Battista e quella di Gesù: entrambi predicano la conversione e proclamano vicino il Regno dei cieli, ma mentre il Battista viene rifiutato e ucciso a Gerusalemme, cioè nel centro della nazione ebraica, Gesù si rivolge a coloro che sono ai margini di quel popolo.

La predicazione di Gesù inizia con queste parole: “Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”.

Sono le parole che oggi Gesù rivolge anche a noi.

Anzitutto: “Convertitevi!”, parola che ci richiama ad un cambiamento nel nostro modo di guardare e di valutare cose, persone e costumi di vita.

Il nostro è un mondo affascinante dal punto di vista materiale ed è facile starvi comodi; eppure tutti sperimentiamo che la quantità di beni materiali non significa essere felici.

Cosa ci manca?

Nel Vangelo di Giovanni Gesù ci invita a “volgere lo sguardo a colui che hanno trafitto”: è lì, nella Croce, la bellezza che salverà il mondo: è la bellezza nascosta nella umiliazione e nel sacrificio di Gesù vissuti liberamente per noi; bellezza riflessa in ogni sacrificio vissuto liberamente e per amore nelle famiglie, nel vicinato, nel mondo.

Potremmo dire che in uno sguardo c’è tutto di noi stessi: la nostra capacità di guardare nel cuore dell’altro, di provare sentimenti di comprensione, di fastidio o di avversione.

È questo il cambiamento che oggi Gesù ci propone: cambiare chi e come guardare, e, di conseguenza, cambiamento di desideri e di scelte di vita.

È la strada per il regno dei cieli; ma già da oggi è la strada per una vita veramente più umana, non fatta di sguaiata e falsa allegria, di trasgressioni e di mancanza di rispetto in nome della propria libertà; di queste cose il mondo ne è pieno e invadono le nostre case e le nostre coscienze, e ci rubano quanto abbiamo di più sacro.

Il regno dei cieli che Gesù annuncia e che già ora ci consente di pregustare è fatto di fatica onesta e di pace serena e gioiosa, perché consapevoli di vivere sotto lo sguardo amorevole e misericordioso di un Dio che ci è Padre.

Don Gabriele
Vicario parrocchiale

 

 

 

 

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