BARZIO/ROMA – Alle 10 di sabato l’estremo saluto all’amatissimo (anche in Valsassina) Papa Francesco. Lo ricordiamo con l’aiuto di chi l’ha conosciuto e attraverso la memoria collegata a due importanti sacerdoti può “chiudere un cerchio”, testimoniando sulla figura del pontefice scomparso pochi giorni fa e su eventi che connettono il nostro territorio a questo gigante della religione (e non solo).
Ne parliamo con Alvaro Ferrari, già presidente della Comunità Montana e sindaco di Barzio, amico del “mitico” don Alfredo Comi e cognato di don Giacomo Tantardini.
Ferrari, don Alfredo è stato l’unico sacerdote lecchese a concelebrare una messa in Vaticano, in Santa Marta con Papa Francesco. Com’è potuto avvenire?
Don Alfredo, sapendo della amicizia tra don Giacomo ed il cardinale di Buenos Aires divenuto Papa il 13 marzo 2013 (un anno dopo la morte di Don Giacomo – 19 aprile 2012) aveva espresso il desiderio di incontrare il Papa.
Il suo desiderio veniva formalmente accolto quando la sorella di don Giacomo (moglie di Ferrari, ndr) ricevette la lettera invito direttamente dal Vaticano nei primi giorni di settembre del 2013 per partecipare alla messa del 21 ottobre 2013.
Quale reazione ebbe allora don Alfredo?
Non vedeva l’ora di vedere il Papa e visse l’attesa con grande gioiosa emozione
Che impressione ha fatto Papa Francesco a voi e a Don Alfredo, che sensazioni avete provato?
Si capiva che avevamo di fronte la massima autorità della chiesa cattolica ed eravamo tutti emozionati ma il Papa con il suo amorevole comportamento ci aveva messo a nostro agio. Ci ha accolti come un parroco riceve i suoi parrocchiani che conosce da sempre senza far pesare la sua autorità. Francesco è stato il Papa della gente per la gente tutta, soprattutto i poveri. In quei periodi Papa Francesco aveva iniziato una consuetudine che era quella di mandare in giro di notte per le strade di Roma il proprio elemosiniere per aiutare i senzatetto, i poveri, i diseredati. Il Papa ha talmente messo a suo agio Don Alfredo che lo ha invitato a concelebrare la Santa Messa. Questo per Don Alfredo è stato il coronamento del suo più grande desiderio.
Tra le altre cose quale è in sintesi l’insegnamento di Papa Francesco che avete tratto da quella visita?
Che Gesù non è venuto a salvare i giusti, ma i peccatori e che bisogna aver cura di ogni persona con amore, specialmente dei bambini, dei vecchi, di coloro che sono più fragili e che spesso sono da noi considerati nelle periferie dei nostri cuori.
Secondo lei, che compito avrà il nuovo successore di S. Pietro?
Quello di far camminare la Chiesa sul percorso iniziato da Papa Francesco.
RedRel
SOPRA: la foto autografa di Papa Francesco con don Giacomo Tantardini
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DALL’ARCHIVIO DI VN/IL PAPA E LA VALSASSINA
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