MOSTRA DELLA CAPRA OROBICA 2025, SODDISFAZIONE DAGLI ALLEVATORI

CASARGO – La 34ª edizione della mostra regionale della Capra Orobica di Casargo si è chiusa con un bilancio ampiamente positivo. Nonostante il maltempo, che ha portato due giorni di pioggia intensa, l’affluenza è stata sorprendente: allevatori e visitatori hanno partecipato numerosi, confermando la forza di una manifestazione che ormai è diventata un punto di riferimento per l’Alta Valsassina; proprio loro raccontano le loro sensazioni, in un bilancio significativo.

Pietro Buzzoni, esperto della razza e tra gli organizzatori, sottolinea come la mostra sia cresciuta molto dal punto di vista tecnico. “Dopo 34 edizioni non è più la stessa di un tempo: ha mantenuto solido il cuore della valorizzazione della razza, ma si è affinata. La selezione oggi è più mirata: gli allevatori hanno lavorato per rafforzare rusticità, forza e vigore, caratteristiche indispensabili sugli alpeggi.” Buzzoni ricorda che la capra orobica, definita “dal pelo lungo e le corna belle” in un video virale di qualche anno fa, è in realtà un animale fondamentale per il mantenimento del territorio, capace di preservare l’equilibrio degli alpeggi e la biodiversità. “La mostra non è una ricostruzione, ma una realtà viva: gli allevatori lavorano davvero con le capre e producono formaggi. È una manifestazione sanguigna, che trasmette passione”. L’esperto evidenzia anche il ruolo dell’amministrazione comunale e del sindaco Antonio Pasquini, che ha creduto nella manifestazione e ha sistemato alpeggi e infrastrutture, rendendo la mostra un fiore all’occhiello per la valle. E aggiunge: “Ha piovuto tanto, eppure la gente arrivava a piedi pur di esserci. È un segnale che la mostra ha ormai un richiamo forte, anche fuori dall’Alta Valsassina”. Tra le novità, Buzzoni cita il ritorno della mostra dei bovini dopo quarant’anni, con la presenza delle Brune originali, razza rustica e storica che ha richiamato grande attenzione.

Anche l’allevatore Cristian Fazzini conferma il successo dell’edizione 2025. “Nonostante la pioggia, c’è stata davvero tanta gente. Questo dimostra quanto la manifestazione sia sentita.” Fazzini sottolinea il salto di qualità organizzativo, frutto di un lavoro condiviso tra allevatori e amministrazione. “Negli ultimi anni sono cambiate molte cose. Vivendo la mostra dall’interno, si percepisce meglio il salto di qualità. Abbiamo introdotto migliorie che rendono l’evento più curato e attrattivo”. Sul fronte degli animali, la formula resta quella consolidata, con ogni allevatore che porta i capi migliori della propria stalla. Ma quest’anno c’è stata una novità importante: la manifestazione dedicata alla Bruna Alpina originaria, con una quindicina di capi presenti. “Ho portato anch’io una vacca e una manza. È stata definita l’edizione zero dal sindaco Pasquini, che vorrebbe far nascere una rassegna autonoma dedicata esclusivamente alle vacche”.

Il collega Giacomo Gobbi mette invece in evidenza i numeri record e le novità introdotte. “Sono arrivati 5-6 allevatori in più e i capi erano quasi 400. Una differenza significativa rispetto agli anni passati”. La sua passione per le capre nasce in famiglia, ma oggi è il nipote Alessandro, con la Bramin Farm, a portare avanti l’attività. “È stato il partecipante più giovane della mostra, a soli 19 anni, e io lo aiuto con piacere”. Gobbi sottolinea anche l’importanza dei premi, che quest’anno hanno coinvolto fino al quinto classificato, grazie al sostegno degli sponsor.

Rilevanti i premi, buoni da 300 euro per Re e Regina e poi a scendere altri riconoscimenti da 200 e 100 euro. “Prima venivano premiati solo i primi tre. Così anche chi arriva quarto o quinto ha una soddisfazione, ed è un incentivo a partecipare alle prossime edizioni”. Tra le novità, il premio di partecipazione: una motosega, frutto dell’impegno suo e di Fazzini nel cercare sponsor. “È un segnale: non basta avere l’animale, serve anche il lavoro dell’uomo per mantenere i pascoli ed evitare l’abbandono delle terre”.

Michele Carenini

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