“Io sono la Luce del mondo“ dice Gesù nel Vangelo di questa domenica. Dio ci ha dato una luce: mettiamola al di sopra di noi : il Vangelo è un messaggio più grande di noi,e certamente allora sentiremo ogni giorno bruciare questa luce che brucia in noi, sentiremo ogni giorno che c’è qualcosa che non è giusto, che sconvolge noi stessi,sentiremo un giorno il tormento di mettere insieme il messaggio di Dio con la nostra vita, con la nostra esperienza, con la nostra incapacità .
Ma è questo che allora porterà la luce di Dio al mondo intero, farà vedere che Dio è la Luce, che la Luce degli uomini è proprio Gesù Cristo, la parola di Dio che si è fatta Uomo.

Però il nostro compito di cristiani, è di essere come il candelabro , che mette in chiaro la Luce di Dio.
Dobbiamo avere il coraggio di impegnarci totalmente lasciando che qualcosa di noi venga bruciato dall’ amore di Dio.
Molte volte abbiamo paura e così la nostra vita cristiana scade a poco a poco.
Dovremmo ripensare un po’ quello che facciamo ogni giorno, quello che diciamo, quello che sentiamo,quello che leggiamo, quello che parliamo per essere dei testimoni.

É il nostro compito di cristiani.

Certo oggi si sono create nuove situazioni familiari, sociali e culturali , ed è altettanto vero che con le invasioni continue della pubblicità, dell’ opinione pubblica, di questa patologia del frenetico dinamismo del facile guadagno, di questa sovraeccitazione psichica in continuo spostamento per ragioni professionali, turistiche, di lavoro, scolastiche, la coscienza è messa continuamente a repentaglio.

Ma non scoraggiamoci: Gesù è la nostra Luce, e la sua Luce non la possiamo spegnere, è come una candela accesa che non possiamo mettere sotto il tavolo, perché chi non arde, non vive!

Don Graziano vicario parrocchiale
Domenica 10 aprile 2016 – Terza domenica di Pasqua “C”
Gv 8, 12 – 19