BARZIO – Simone Tempia ha creato Lloyd e noi in Valle abbiamo Lluìs. È il nostro maggiordomo interno, la voce critica – e difficilmente melliflua – che questa volta è stata destata di soprassalto al mattino presto dalla voce imperiosa del sir, desideroso di una bella esperienza culturale…

Lluis è spiccio,  schietto e pensa al risultato ed ecco il suo pensiero sul museo della Fornace. Un duomo valsassinese con la struttura recuperata ma inesorabilmente chiusa; il costruttore in fallimento e la carta che ne produce altra e altra ancora.

“Luiss! metti il vestito buono, prendi  la reflex che ti porto al museo della fornace”
“… sir, temo non sia possibile..”
“non piagnucolare! Il tuo lavoro lo farai più tardi! È da quando è stato inaugurato che non ci vado e voglio vedere cosa bolle in pentola”
“mmmm… sir.. in effetti quella è stata l’unica data per vederlo aperto; in ogni caso è chiuso…”
“!!! Capisco, ecco, alla cultura in questa Valle non ci pensa mai nessuno! Mancano i fondi per sostenerla e ogni volta che si vuole fare qualcosa c’è sempre qualche cavillo d’intralcio!”
“Ha ragione, sir, non esistono più le mezze stagioni e si stava meglio quando si sta..”
“luiss! Mi stai prendendo in giro!!?”
“Me ne guardo bene, sir, solo che forse un modello di museo diffuso sarebbe stato più vivace, presumibilmente meno costoso e avrebbe avuto la forza di caratterizzare il territorio”
“spiegati meglio… ”
“Bhe, un po’ come per la poetessa Antonia Pozzi, dove è tutta Pasturo che diventa museo.. in questo modo negli intenti non c’è un unico punto culturale – chiuso – ma si raccoglie anche l’esperienza degli altri attori del processo”.
“luiss, però i soldi. . Mi hai insegnato tu che non ce ne è! ”
“e invece no sir, li hanno trovati e pure tanti, tantissimi, a milioni.. solo che questa volta non è bastato…. “
“ah .. alla cultura ci pensiamo un’altra volta allora!
“prendo gli scarponi, sir”
“eccellente, luiss, eccellente”