INTROBIO – Estremo saluto molto partecipato e commosso oggi pomeriggio a Introbio, nella cui parrocchiale si sono tenuti i funerali di Fulvio Motta, il 79enne investito e ucciso l’altro giorno da una 500X mentre attraversava la mini-tangenziale del paese, reduce da una passeggiata sulla vicina pista ciclabile.

Chiesa affollata da tanti introbiesi e da dipendenti di tutte le età della Cademartori, la ditta in cui aveva lavorato come contabile fino a una ventina d’anni fa, prima che la nota azienda valsassinese venisse ceduta ai francesi della Lactalis.

Ma a salutarlo c’erano anche molte persone comuni, che aveva conosciuto nella sua vita e amavano intrattenersi con lui a parlare di politica; era un moderato di sinistra, da sempre imperterrito lettore de l’Unità (di cui a Introbio si vendevano due copie, una sempre a lui riservata). Altre sue passioni, l’arte – era figlio del pittore Pierino Motta -, la musica classica ma ultimamente anche il giardinaggio.

Di recente però si era riavvicinato alla religione, frequentando in particolare la Comunità di Fontanella di Sotto il Monte: alla celebrazione funebre ha infatti partecipato il Superiore di questa Comunità, Padre Espedito D’Agostini, con il suo coro vocale che ha cantato “Nemmeno la Morte ci può strappare dall’amore di Dio“, tema su cui il sacerdote è ritornato nel suo personale ricordo.

L’omelia, curata dal parroco di Introbio, si è soffermata sulla funzione consolatoria della fede e sulla speranza della resurrezione nella vita eterna.

Terminata la cerimonia il corpo è stato portato via per la cremazione, secondo le ultime volontà del defunto.

E. B.

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Riceviamo dalla famiglia e volentieri pubbichiamo di seguito la toccante poesia dedicata da un amico a Fulvio Motta: