NELLA STORIA DELLA VALLE/1929: LA GRIGNA, NUOVA “MODA” MILANESE



MILANO – Cosa urlava l’uomo della strada a Milano quando vedeva passare davanti a lui una comitiva di alpinisti con funi, scarpe di gatto, chiodi e moschettoni da roccia ? Vanno in Grigna!

Così il Corriere della Sera raccontava come all’epoca raggiungere la montagna valsassinese fosse diventato una moda. “Andare in Grigna – spiegavano sul quotidiano – è diventato sinonimo di andare in montagna”. Il classico massiccio montuoso che erge le sue punte su quel ramo del lago di Como “è andato di anno in anno sopperendo alle aspirazioni dell’alpinismo popolare, un alpinismo numeroso, frettoloso, ansimante che dispone della sola domenica come giorno di scalata”.

Secondo il Corriere a frequentare le nostre montagne in quel periodo erano soprattutto persone cheviaggiavano in quarta classe, lasciandosi indietro una quantità incredibili di chilometri e divorando una quantità non meno incredibile di generi alimentari”.

Per fortuna, spiegavano sempre al quotidiano, non sono “costoro” gli unici frequentatori delle Grigne. La montagna per eccellenza della Valsassina attirava anche alpinisti di classe i quali trovavano nella scheggiata montagna il maneggio ideale per allenarsi alle arrampicate senza disdegnare ogni tanto qualche scalata classica, di quelle, chiudeva il giornalista nel suo articolo, “che portano come un titolo araldico i nomi dei primi salitori, giacché, neanche sulla Grigna non c’è più nulla di vergine”.

F.M.

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