VALSASSINA E PROVINCIA DI LECCO: “ALLE POLITICHE CHI RACCOGLIERÀ I COCCI VERDI E GIALLI?”



Caro Direttore,
ho atteso il risultato dei ballottaggi per dire la mia, in attesa delle elezioni politiche ormai vicine. La tornata delle amministrative appena conclusa ha, infatti, consegnato indicazioni chiare sull’andamento nazionale non solo all’interno del Centrodestra ma anche in altre formazioni in libera uscita e da noi poco radicate.  Ritengo meritino un commento anche a livello locale dove tutto tace soprattutto in quell’organismo sovraccomunale denominato Comunità Montana, del tutto avulso dalla vita del nostro territorio. Chi si attendeva un ruolo attivo e propositivo da questo ormai spento e desueto organismo politico e amministrativo, rimane ogni giorno più basito e amareggiato per la sua prolungata quanto evidente assenza di azione propulsiva e operativa. 

Un amministratore comunale che ho recentemente conosciuto, visti i miei trascorsi comunitari, mi ha infatti chiesto con il deluso entusiasmo del neofita: “Come mai in Comunità Montana non ci riuniscono mai?”. L’uomo, fresco di investimento popolare e voglioso di fare, si é subito scontrato con il muro di gomma che governa alla fornace dei Mantovani, dove ogni “operazione politica”, chiamiamola pomposamente così,  viene decisa con una logica che vista dall’esterno sembra essere più ispirata a coniugare il pranzo con la cena piuttosto che finalizzata a indicare una linea politica chiara, che vada oltre l’aritmetica nuda e cruda. Gli ho fatto presente che se si riuniscono gli amministratori del territorio, ognuno arriva con le sue richieste e la lista della spesa si allunga a dismisura e dunque si creano aspettative che poi é ben difficile soddisfare.

Allora é meglio vivacchiare accontentandosi di qualche, anche infelice, comparsata sulla Stampa e tirando a campare fino al prossimo cambio di casacca. 

Dal particolare al generale: questa deve essere la logica imperante a livello nazionale dove, di furbata in furbata, chi vorrebbe oggi rappresentare la Valle vede decisamente indebolita la sua posizione, ulteriormente appannata dai mutati rapporti di forza stabiliti anche recentemente dall’elettorato in Italia, che sta decisamente premiando non certo chi ha radunato la gran parte degli amministratori comunali Valsassinesi e provinciali sotto quel vessillo che nel frattempo, é un dato di fatto, sventola straccamente e i consensi vanno ritrovati. Non a caso anche a livello locale e regionale le defezioni eccellenti sono all’ordine del giorno.

Avendo fatto il pubblico amministratore nelle fila di Forza Italia fin dai primi anni 2000, conosco bene fatti e persone. Di giravolta in giravolta, le loro, mi spiace oggi constatare che “ai vertici” dell’attuale compagine comunitaria ci siano ancora gli stessi personaggi, dalle logore e avariate motivazioni politiche, che in un passato non molto lontano sono entrati e usciti da Forza Italia a loro piacimento e non senza avere riservato, fra un giro di valzer e l’altro, apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti di chi quel partito lo aveva fondato nel 1994 e dove gli stessi sono stati magnanimamente ri-accolti e hanno comodamente villeggiato, a corrente alterna, abbandonandolo e rientrando, oplà, esclusivamente a loro uso e consumo.

La coerenza verso gli elettori? Non intendo neppure scomodarla. Altro che porte girevoli! Sono cose davvero penose e decisamente indigeribili che non accadono soltanto nella tanto vituperata politica romana: questo é, infatti, lo stanco canovaccio a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, dalla Valsassina alla Brianza, passando da Lecco capoluogo.

Anche se dal 2015 non ho in tasca tessere di partito, mi auguro che l’attuale leadership provinciale di Forza Italia sappia continuare a distinguersi e non si faccia fagocitare, consegnandosi a dei “condottieri” politicamente così poco attrattivi. 

Va da sé che il sottoscritto ormai da tempo abbia perso ogni considerazione in lorsignori perché sono fermamente convinto che non abbiano più nulla da dire, anche se restano ostinatamente abbarbicati a ruoli e posizioni svuotate da ogni credibilità personale e soprattutto politica.  Infatti non li si vede mai in giro sul territorio a diffondere il Verbo dando vita, in prima persona, alla famosa “politica fra la gente”. Così fanno i Politici di rango. Aspetta e spera, al massimo li puoi incontrare in qualche festicciola estiva ma rigorosamente nei loro paesi dove, fra un “brindisi” e l’altro é senz’altro più facile, darla a bere. 

Personalmente non mi attendo nulla da chi é pronto a tutto pur di stare comunque a galla e ha fatto della politica, ovviamente con l’iniziale minuscola, il proprio ben remunerato mestiere. Ho detto mestiere e non Lavoro! Questo deprecabile modo di fare, nell’elettorato ad ogni latitudine, genera soltanto disaffezione  e scontento, anche se Loro non vogliono proprio sentirselo dire. Coda di paglia?

Non per buttarla in burletta che l’argomento é serio ma certi politicanti sono credibili come quei cinquantenni, impenitenti scapoloni, che pubblicamente si stracciano le vesti, rammaricandosi per le conseguenze sociali del decremento demografico: so per certo che le pubblicazioni di matrimonio non sono indispensabili  per far figlioli ma ci siam capiti!

In più. Per costoro, la tanto sbandierata partecipazione dei cittadini, in realtà, é qualcosa da evitare accuratamente se é vero come é vero che gli incontri pubblici con la popolazione sono visti come il fumo negli occhi da molti amministratori comunali e sovraccomunali che preferiscono gestire la Cosa pubblica affidandosi al mero assolvimento formale degli adempimenti di legge, senza voler rendere conto direttamente e “de visu” ai contribuenti che invece vorrebbero saperne di più e magari, in pubbliche assemblee, non disdegnerebbero di fare qualche domanda, forse anche un po’ scomoda. Certi amministratori e in modo del tutto incomprensibile pare siano terrorizzati anche solo all’idea di confrontarsi pubblicamente con i propri elettori.

Un esempio per tutti: la nuova viabilità di fondovalle: sembra una roba da iniziati tanto é avvolta dal mistero, che solo pochi “eletti” pare ne sappiano qualcosa.

Gli incontri pubblici, preceduti da comunicati stampa a go go, forse, li faranno quando pensano di potersi accreditare qualche esclusivo merito personale e allora eccoli i nostri Eroi a far veder la faccia. Allo sporadico e diretto contatto con la gente, preferiscono comunque l’ovattata atmosfera di convegni autoreferenziali e le più protette tavole rotonde quasi a pretendere, con studiata distanza, il plauso riconoscente del popolo elettore.

Verrebbe da dire: quanta spontaneità!

Claudio Baruffaldi

Già sindaco di Primaluna (1985-1995),
presidente Comunità Montana VVVR (1992-1996)

 

 

 

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