INTROBIO – Un momento d’arte, ma anche di ascolto e di emozione condivisa. Sabato mattina alle 11, bella Villa Migliavacca a Introbio, si è tenuta la conferenza di presentazione delle opere di Marisa Fondra, ex sindaco di Taceno. Un incontro semplice, ma carico di significato, dove l’arte è diventata parola, racconto, vita.
A introdurre l’appuntamento è stato il critico d’arte Fabio Durante, che ha scelto di non spiegare, ma di invitare a riflettere: “Una meditazione che invito tutti a fare… Prima i volti, poi i monti. Natura morta, ma viva dentro. C’è una musicalità. Non siamo fatti solo di materia”. I quadri di Marisa non si lasciano catturare subito: ti chiedono tempo, attenzione, silenzio. Ci sono materiali diversi, anche metallici, tratti graffiati, mezzi volti, colori forti. Ma soprattutto, c’è sentimento.
“Dopo la fotografia, cosa può esserci di più realistico? La tecnica conta, ma più ancora è imprimere qualcosa di proprio nella tela”, dice Durante. Marisa Fondra, visibilmente commossa, ha preso la parola: “Sentire raccontare i miei quadri è un’emozione. Qui dentro c’è la mia vita: dalla scuola al collegio, fino al lavoro. Ho sempre cercato di metterci creatività. Non c’è niente di arido”.
Tra il pubblico, anche Silvana Piazza, che ha voluto sottolineare un dettaglio che l’ha colpita: “Io sono un po’ geometra, conosco solo righe… ma i suoi visi, gli occhi soprattutto, mi hanno emozionata. Farli vivere così non è facile”. Un pensiero anche del sindaco Antonio Pasquini, presente in sala: “Abbiamo condiviso tanti progetti. L’arte è uno degli strumenti per tenere vivi questi territori. La cultura non è mai abbastanza”.
A colpire, infine, una rivelazione sussurrata: “Sotto alcuni quadri ci sono altri dipinti. Altre storie. Sotto a questo, ad esempio, c’è il volto di una donna anziana”, dice Fondra. E tra le opere, una in particolare ha un valore speciale per l’artista: il ritratto della figlia, che Marisa Fondra considera il più appagante. In quell’opera ha saputo trasmettere tutto l’amore che prova per lei, i sentimenti più profondi, riuscendo a farli rivivere anche a chi osserva la tela. Una passione visibile, che supera il gesto pittorico e diventa emozione condivisa.










