Buongiorno,
mi allaccio agli argomenti esposti qualche giorno fa da un’altra lettrice per mettere in evidenza situazioni e fare proposte costruttive all’Amministrazione del Comune di Moggio.
Spinti dal caldo dei giorni scorsi, con mio marito, mia figlia Elena di 7 anni anni e Osvaldo, il nostro Bernese di 4 anni, ci siamo recati a Moggio, attratti anche dalle tante opportunità immobiliari e soprattutto dalla presenza di un Centro sportivo pubblico attrezzato, con tanti eventi di animazione e posti di ristoro.
Avevamo immaginato uno spazio libero nel centro del paese, dove trascorrere momenti felici e di relax finalmente insieme.
L’idea era di prendere in affitto un appartamento dei tanti disponibili per poi magari pensare di acquistarne uno nostro.
Abbiamo dovuto cambiare idea: ad accoglierci all’ingresso dell’area sportiva un bel cartello in cui si elencano una serie di divieti, affermando che il regolamento è stato approvato dall’Amministrazione comunale, e per di più si minaccia di essere allontanati anche in via definitiva.
Seppure in gestione, ci siamo informati, è pur sempre un’area pubblica; le minacce di intervento di guardiani privati mi sembra violino le mansioni e necessitano della forza pubblica.
Il tono è davvero sgradevole e persecutorio.
E sono rimasta ulteriormente perplessa dall’altro cartello che ribadisce il divieto di accesso ai cani, aggiungendo di andare altrove (dove per altro non c’è nulla se non l’abbandono dei luoghi).
Nel nostro caso poi, rispettando i divieti cosa avremmo dovremo fare?
Io ed Elena al parco e mio marito e Osvaldo per conto loro?
Questa è l’accoglienza di Moggio?
È questo il motivo per cui la gente non viene (o come nel nostro caso, va via). Per questo in paese non ci sono altre attività se non due bar e un minimarket, tanti appartamenti e locali commerciali vuoti e chiusi?
Da ottimisti, mi permetto un suggerimento: nella ragionevolezza, nel buon senso e nel rispetto civile reciproco, ma anche soprattutto della Legge, è possibile pensare a giuste regole di utilizzo del bene comune.
Ad esempio, chi ha un cane potrebbe tenerlo al guinzaglio, come in qualsiasi parco pubblico, curare la rimozione di eventuali escrementi, assumersi tutte le responsabilità e tutti gli oneri connessi; chi ha una bici, magari di valore, potrebbe portala a mano, e così via.
Mi permetto di aggiungere: per tutelare il rispetto delle norme ed erogare sanzioni c’è la Polizia Municipale e le altre forze dell’ordine. La vigilanza privata no e chi minaccia di utilizzarla commette un reato perseguibile.
Mi auguro di tornare a Moggio e scoprire che il il buon senso e quello civico prevalgano. E che Moggio torni a essere viva, come mi raccontano le persone che l’hanno vista in tempi migliori.
C.D.A.
Ps:
Grazie alle indicazioni di persone che abbiamo incontrato, siamo andati a Primaluna, dove abbiamo trovato un percorso che costeggia il torrente Pioverna, attrezzato per attività sportive e con punti di ristoro in cui ci sono anche giochi per i bambini, dove il buon senso, buona educazione e il rispetto reciproco prevalgono su divieti e arroganza.
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LA LETTERA PRECEDENTE SULLO STESSO TEMA:
LETTERA/2: “A MOGGIO TANTA POTENZIALITÀ SENZA ESSERE SFRUTTATA”







