Giovani fatti ubriacare, feste esagerate, ricoveri in coma etilico, bevende alcoliche servite a "ultraminorenni", atti vandalici… Premana e l’Alta Valle non sono l’inferno che qualcuno vuole descrivere, sebbene qualcosa sia accaduto davvero, recentemente. Grande attenzione da parte delle istituzioni, allora, alle occasioni nelle quali potrebbero scatenarsi le pulsioni giovanili allo stato puro. Che, diciamocela tutta, esistono, ci sono state e sempre ci saranno. La questione semmai è come evitare di trascendere, magari con un occhio discreto ma attento a quanto succede ai nostri giovani.
In questi giorni abbiamo notato una postilla, magari un po’ inquietante ma di certo assai chiara: in calce alle comunicazioni relative alle "Grandi serate di fine anno" in programma da oggi fino al 31 dicembre c’è un obbligo, scritto. nero su bianco.
I minori di 16 anni sono obbligati ad entrare solo ed esclusivamente ACCOMPAGNATI DA UN GENITORE, il quale si prende la PIENA RESPONSABILITA’ del ragazzo/a. Inoltre non si servono alcolici ai minori di 16 anni e non si servono superalcolici ai minori di 18.
Arrivare a un ‘disclaimer‘ del genere significa che per qualcuno la misura è colma. Non quella della birra, s’intende. E se a volte il livello è stato superato, ecco pronta la clausola. Con le prescrizioni per chi somministra gli alcolici – ma soprattutto rivolte a mamma e papà. Come dire: se succede qualcosa noi l’avevamo detto.
Da un certo punto di vista il percorso appare corretto. Analogamente a quelle frasi truci stampigliate sui pacchetti di sigarette, che ricordano gli effetti mortali della nicotina, le morti per tumore e quant’altro. Si fa prevenzione, alzando un po’ i toni. Il problema è che la gente fuma molto lo stesso – e difficilmente smetterà anche di bere grazie a tre righe su un poster o su internet.
Beninteso, chi le ha scritte non ha sbagliato. Forse però il problema sta nel sistema, nell’ambiente, in quello che sta intorno ai benedetti "ggiovani d’oggi". Considerazioni sociologiche a basso prezzo, per carità – e d’altra parte noi facciamo i giornalisti, mica gli esperti di giovanologia. Però viene quasi spontaneo osservare, a Premana come a Lecco, Milano, Roma o Canicattì, che la storia è sempre la stessa. I ragazzi cercano lo sballo, magari per assenza di alternative. Fornirle fa parte del mandato di quelle stesse persone che preparano avvertenze – giustissime ma insufficienti. Non basta ricordare le normative e i livelli di responsabilità per cambiare la situazione.
Per la cronaca, quest’anno l’amministrazione comunale di Premana non ha concesso il suo patrocinio all’iniziativa, pur dando il permesso.
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L’altra avvertenza della serata:
ROCK THE NIGHT – 11 DICEMBRE 2010 – ANTANI PROJECT
La capienza del tendone è di 500 persone, consigliamo quindi di arrivare il prima possibile per evitare l’esaurimento dei posti disponibili.
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ECCO CHI SUONA STASERA