“Gli fu messo nome Gesù”, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre. Prima della nascita, ogni bambino ha già un nome che esprime ciò per cui è nato, una sua ragion d’essere, ed è sempre quella di essere un altro Gesù, Gesù, salvatore con il figlio di Maria. Come? Trasformando in bene la sua storia: questa è la sfida della vita umana.

Salvatore, significa ritrovare il bene nascosto dietro ogni situazione e farlo emergere. Si tratta di vivere non più nella violenza ma nell’amore, non più nella rivalità ma nel perdono.

E’ possibile, pur di prendere sempre più coscienza delle nostre motivazioni, come quella donna che non poteva fare a meno di prostituirsi. Suo padre era stato un alcolizzato. Un giorno, lei capì che si vendicava di lui con tutti gli uomini che sfruttava. Alcuni anni dopo, era irriconoscibile, tanto irradiava purezza e serenità. “Cosa ti è successo?” le chiesi. “Ho smesso di fare la vittima, ho capito che mio padre aveva avuto anche lui i suoi problemi. Sai, è morto con grande pace e dignità. Ero accanto a lui e gli tenevo la mano: mi sentivo finalmente libera di amarlo nella sua povertà.”

Tutti siamo chiamati a fare nascere il bene nella nostra storia, qualunque essa sia. Mistico domenicano dice che il vero Natale è quello della nascita di Gesùnel cuore profondo dell’uomo. Nessuna situazione è così negativa da non permettere un bene maggiore. Se non fosse così, vorrebbe dire che Dio sarebbe vinto dal male.

Ci sarebbe dunque un Dio più forte del Dio del bene? In ogni momento della nostra storia, Cristo vuole rinascere in noi. Ogni qualvolta scegliamo la verità, la condivisione, il perdono, là dove serpeggia la doppiezza, l’egoismo, la rivalità e la vendetta, è Natale!

E allora, a tratti voi che leggete queste righe, buon Anno così! Che ogni giorno sia sempre un giorno nuovo in cui ricominciare a credere, a sperare, ad amare!

Don Graziano vicario parrocchiale
Capodanno 2016
Circoncisione del Signore – Rito Ambrosiano